
Nel mondo circa un miliardo di persone mangia patate e la produzione globale supera i 300 milioni di tonnellate. Ma...
Nel mondo circa un miliardo di persone mangia patate e la produzione globale supera i 300 milioni di tonnellate. Ma non è per questo che la Fao ha istituito, il 30 maggio, la Giornata internazionale della Patata. Vuole ricordare che questo tubero contribuisce alla sicurezza alimentare e alla nutrizione e grazie, alla sua ampia coltivazione e al suo consumo, alla realizzazione di obiettivi chiave degli SDG (sviluppo globale sostenibile), come il raggiungimento della fame zero, la promozione dell’agricoltura sostenibile e l’aumento delle opportunità economiche. Si stima che il mercato delle patate nel 2025 valga 119.79 miliardi di dollari e che dovrebbe raggiungere i 142.27 miliardi di dollari entro il 2030 con un tasso di crescita 3,5% CAGR. L’industria delle patate cresce e si evolve, un trend che trova conferma anche in Italia.
"Come Selenella Consorzio Italiano Patata di Qualità – dichiara il presidente Massimo Cristiani – abbiamo chiuso un 2024 crescendo anche in volume e il 2025 è iniziato con numeri in linea con i precedenti e con il mercato della patata Novella, tipica di questo periodo, anch’esso positivo. L’anno scorso siamo cresciuti del 5% circa e quest’anno stiamo andando in questa direzione". Il Consorzio, che annovera dieci soci a cui fanno capo 320 produttori distribuiti in tutt’Italia, detiene la leadership nel settore delle patate confezionate, con il 19.7% di quota mercato a valore. A determinarne il successo “oltre alla qualità, le garanzie che offriamo al consumatore, ovvero tracciabilità, valore nutraceutico, sicurezza e italianità. Tutto l’anno infatti, usiamo solo patate italiane che provengono da diversi territori, dalla Sicilia al Veneto passando per Sardegna, Lazio ed Emilia Romagna in base alla stagione. Accanto, l’innalzamento degli standard qualitativi con certificazioni, autocontrolli e attività volte ad avere sempre un livello molto alto".
Anche la sostenibilità è in primo piano. "Da diversi anni investiamo nella ricerca per uno sfruttamento ottimale e intelligente dell’acqua con sistemi irrigui sempre più efficienti che riducono il consumo idrico e l’esposizione della pianta a malattie fungine diminuendo così anche l’impatto dei trattamenti per preservarne la salute", spiega Cristiani. Non mancano però le sfide, "i parassiti sono sempre più resistenti e le molecole chimiche permesse per combatterli sempre meno. Noi del Consorzio, ci avvaliamo di tecniche agronomiche differenziate che danno buoni risultati. Anche il cambiamento climatico mette a dura prova la coltivazione, e anche qui, le tecniche agronomiche, come sistemi di irrigazione che permettono di abbassare la temperatura del terreno e della pianta, sono d’aiuto".
Non manca la tecnologia che "in questi anni ha fatto passi da gigante, basti pensare a tutte le attività di monitoraggio che ci permettono di acquisire dati e informazioni utili per portare miglioramenti significativi nella coltivazione". Guardando al domani, "Proseguendo il percorso iniziato gli anni scorsi, continueremo a puntare sul modello Selenella. Abbiamo già allargato la gamma con carote e cipolle bianche, gialle e rosse, ora miriamo a individuare nuove possibilità per lo sviluppo del marchio e del modello", conclude Cristiani.