
Originaria degli altopiani andini, la patata veniva già coltivata oltre 7.000 anni fa dalle popolazioni indigene del Sud America, in particolare nelle attuali regioni di Perù e Bolivia
La patata è uno degli alimenti più semplici e, al contempo, rivoluzionari nella storia dell’umanità. Originaria degli altopiani andini, veniva già coltivata oltre 7.000 anni fa dalle popolazioni indigene del Sud America, in particolare nelle attuali regioni di Perù e Bolivia. Gli Inca conoscevano centinaia di varietà diverse, con forme, colori e usi differenti, e svilupparono sofisticati sistemi di coltivazione in altitudine. Per loro la patata non era solo cibo: era un dono sacro della terra, legato alla divinità Pachamama.
Quando gli spagnoli arrivarono nel Nuovo Mondo nel XVI secolo, insieme all’oro e all’argento portarono in Europa anche un tesoro agricolo: la patata. Ma l’accoglienza fu inizialmente fredda. Cresceva sottoterra, sembrava “innaturale”, e apparteneva alla famiglia delle Solanacee, che include anche piante velenose. In molti Paesi si riteneva che la patata potesse provocare malattie o sterilità, e in alcuni luoghi veniva usata solo per alimentare gli animali.
Fu solo tra il XVIII e il XIX secolo che la sua reputazione cambiò. In Francia, lo scienziato Antoine-Augustin Parmentier divenne un fervente sostenitore del tubero: organizzò cene a base di patate con personaggi famosi, e fece coltivare campi sorvegliati da soldati per aumentare l’interesse popolare. Intanto, in Prussia, in Irlanda, in Russia, la patata cominciava a essere coltivata in modo più esteso: era resistente, nutriente e rendeva anche in terreni poveri. Perfetta per nutrire contadini e soldati.
In Irlanda la patata divenne la base quasi esclusiva dell’alimentazione contadina. Una monocoltura pericolosa: quando, a metà Ottocento, un fungo devastò i raccolti, il Paese fu travolto da una carestia senza precedenti. Morirono oltre un milione di persone e altrettante emigrarono, soprattutto verso gli Stati Uniti. Un evento che segnò profondamente la memoria collettiva e la storia dell’emigrazione irlandese.
Nel frattempo, la patata conquistava il mondo. In Asia, in Africa, in America del Nord, diventava parte integrante delle diete locali. Con l’avvento della modernità, la patata si fece industriale, veloce, globale: da coltura contadina a regina dei fast food. Oggi, la patata è tra gli alimenti più consumati al mondo. Ricca di carboidrati complessi, vitamina C e potassio, è economica, versatile e sostenibile. Resiste al freddo, richiede meno acqua di altri cereali e si presta bene a coltivazioni in alta quota. In un pianeta afflitto da crisi alimentari, inquinamento e cambiamento climatico, la patata torna sotto i riflettori come possibile alleata del futuro, alimento antico, più attuale che mai.