Venerdì 19 Aprile 2024

G7 Ambiente a Bologna, Italia e Usa insieme contro lo spreco alimentare

Il ministro Gian Luca Galletti con l’amministratore dell’Epa statunitense, Scott Pruitt, a Fico. Poi la tavola rotonda moderata dal direttore Cangini

Gian Luca Galletti con Scott Pruitt intenti a tirare la sfoglia a Fico

Gian Luca Galletti con Scott Pruitt intenti a tirare la sfoglia a Fico

Bologna, 10 giugno 2017 - Un pre-meeting del G7 Ambiente dal titolo ‘Innovative food waste approaches’ e due Paesi, Italia e Stati uniti, che discutono le azioni in campo contro lo spreco alimentare. Questo è successo a Bologna, città che da anni ha avviato la campagna ‘Spreco zero’ sostenuta dal ministero dell’Ambiente.

Proprio all’ombra delle Due Torri a Fico Eataly World (il più grande parco agroalimentare del mondo che aprirà a Bologna in autunno) il ministro dell’Ambiente italiano Gian Luca Galletti e l’amministratore dell’Epa (Agenzia per la protezione dell’ambiente) degli Stati Uniti, Scott Pruitt, hanno condiviso - assieme al mondo accademico e alle aziende italiane e statunitensi maggiormente all’avanguardia sul fronte della riduzione dello spreco di cibo - le buone pratiche in corso nei due Paesi e insieme rafforzato l’interscambio tra pubblico, privato e mondo accademico su un tema di grandissima rilevanza ambientale, oltre che economica e sociale.

image

Al centro dell’incontro e della tavola rotonda moderata dal direttore di Qn - il Resto del Carlino, Andrea Cangini, i dati allarmanti dell’Onu sullo spreco alimentare secondo cui un terzo del cibo destinato al consumo umano oggi viene perso o sprecato. Non solo, anche i dati della Fao sono sconcertanti: si stima che il consumo di acqua derivante da sprechi e perdite alimentari su scala globale in 250 km3, pari al fabbisogno domestico di acqua per i prossimi 120 anni a New York, e in 750 miliardi di dollari il valore economico dei prodotti persi o sprecati.

“In Italia – ha detto il ministro Galletti - è cresciuta la sensibilità e si sono moltiplicate le iniziative contro lo spreco alimentare. Dopo il grande lavoro di Expo, il Parlamento ha dotato il Paese di una normativa su questo tema che rende più veloci le procedure per la donazione dell’invenduto e più incisiva l’azione di quegli enti in prima linea contro le povertà. C’è soprattutto – ha continuato - una crescente volontà dell’impresa italiana, a partire da grandi realtà come Fico, di rendere più sostenibili i cicli produttivi. Consolidare una cultura contro lo spreco - è la conclusione – è fondamentale per un Pianeta che ha il dovere morale di distribuire meglio le proprie risorse tra i suoi abitanti”.

“Nel novembre scorso - ha spiegato Pruitt - il Dipartimento dell’Agricoltura degli Usa e l’Epa hanno annunciato la formazione della ‘Us food loss and waste 2030 champions partnership’ che riunisce imprese e organizzazioni - ha concluso - che hanno fatto un pubblico impegno di ridurre la perdita e lo spreco di cibo nelle loro attività del 50% entro il 2030”. Pruitt ha sottolineato che “l’Epa ha una lunga storia nella promozione del dialogo nazionale tra i principali portatori di interesse per trovare soluzioni innovative volte alla riduzione dello spreco alimentare”. Infatti, l’Agenzia - ha spiegato - “svolge un ruolo vitale per assistere gli Stati nell’affrontare questioni trasversali e trasmettere loro buone prassi: fornisce alle imprese le opportunità di esportare la loro offerta di valore ai clienti, aumentare i margini e la quota di mercato, espandersi ad altri mercati, diminuire costi e rischi”.

La delegazione americana – di cui fanno parte anche l’Ambasciatore degli Stati Uniti ad interim, Kelly Degnan, e il Console generale statunitense di Firenze, Abigail Rupp - è stata accolta dall’amministratore delegato di Fico, Tiziana Primori, da Andrea Segré, Presidente del Caab e della Fondazione Fico e dal direttore generale Caab, Alessandro Bonfiglioli. Al convegno, preceduto da un pranzo di lavoro e da una visita al cantiere del Parco, hanno preso parte due grandi aziende impegnate nel settore: per l’Italia Fico con Primori, Alessandro Bonfiglioli ed Hera, con il suo amministratore delegato Stefano Venier.

Presenti anche il presidente di Confindustria Emilia Romagna Alberto Vacchi e la presidente di Legacoop Bologna, Rita Ghedini. L’America era rappresentata da “Yum! Brands”, con il vice presidente delle Government Relations Jon Hixson e da Ted Monk, vice presidente di Sodexo North America per la Sostenibilità e Responsabilità aziendale. Per il mondo accademico hanno rappresentato i due Paesi Callie Babbit, professore del Golisano Institute for Sustainabiliy al Rochester Institute of Technology e il professor Andrea Segrè, agronomo ed economista dell’Università di Bologna, e presidente di Caab e Fondazione Fico, da sempre impegnato con il ministero dell’Ambiente italiano nella lotta agli sprechi alimentari.

Dopo la tavola rotonda, c’è stata la firma del protocollo d’intesa tra Fico Eataly World, Fondazione Fico, Caab e Gruppo Hera ‘Per l’economia circolare a Fico’. L’intesa prevede attività congiunte per valorizzare e promuovere nel Parco del cibo una organizzazione e gestione eco-sostenibile, basata sui principi dell’economia circolare: una economia che crea nuova occupazione e vantaggi legati al risparmio di risorse ed energia, alla riduzione e la valorizzazione dei rifiuti (anche grazie al recupero alimentare), all’estensione del ciclo di vita dei prodotti, alla promozione di buone pratiche legate alla sostenibilità e la salvaguardia dell’ambiente.