G7 Ambiente, la dichiarazione finale. Clima, Usa non firmano

Gli Stati Uniti si chiamano fuori sull'Accordo di Parigi. "Ogni opzione diversa è esclusa"

Bologna, manifestazione di protesta per il G7 Ambiente (LaPresse)

Bologna, manifestazione di protesta per il G7 Ambiente (LaPresse)

Bologna, 12 giugno 2017 - La dichiarazione finale del G7 Ambiente, che si è chiuso a Bologna, è all'unanimità. Al capitolo sui cambiamenti climatici e sulle banche multilaterali di sviluppo, però, non aderiscono - come peraltro annunciato - gli Stati UnitiCanada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno unito e la Commissione europea, si legge nella dichiarazione, "riaffermano un forte impegno per una rapida ed effettiva implementazione dell'Accordo di Parigi, che rimane lo strumento globale per un efficace e urgente contrasto dei mutamenti climatici e per l'adattamento ai loro effetti". Insomma, tutti - Usa a parte - definiscono l'Accordo di Parigi "irreversibile e non negoziabile", e concordano sula fatto che "la sua piena integrità è cruciale per la sicurezza e la prosperità del nostro pianeta, delle nostre società', delle nostre economie".

Nella sua dichiarazione conclusiva, il ministro dell'Ambiente, Gianluca Galletti sottolinea l'importanza di avere, comunque, continuato a dialogare, "pur  riconoscendo le diversità delle opinioni". I temi sui quali è stato trovato l'accordo sono la finanza sostenibile, l'economia circolare, l'efficienza delle risorse, i rifiuti marini, l'impegno per l'Africa. "Ci siamo adoperati per costruire ponti, non per erigere dei muri", sottolinea Galletti. E da questo G7 "è emerso il legame profondo fra ambiente, società ed economia, per un nuovo modo di guardare al futuro".

Quanto alla posizione degli Usa su Parigi, "ci auguriamo che con gli Stati Uniti possa proseguire in futuro un dialogo costruttivo, ma sulla base dei punti dell'accordo del 2015. Ogni opzione diversa è per noi esclusa". Gli Stati Uniti, come prevedibile, non arretrano di un passo. "Parigi non è la sola strada per fare progressi", afferma in una nota Scott Pruitt, direttore dell'Agenzia dell'Ambiente degli Usa. Gli Stati Uniti, aggiunge Pruitt, hanno formalmente adottato il comunicato finale del G7 condividendo importanti questioni ambientali.

Ma viene ribadita la posizione "ferma degli Usa nella decisione di uscire dall'accordo di Parigi" e che è stato "riavviato il dialogo sul cambiamento climatico secondo le nuove priorità dell'Amministrazione Trump e le aspettative degli americani". Karmenu Vella commissario ambiente e clima della Ue, si rammarica del fatto che gli Usa non possano essere con noi negli accordi climatici. La Ue, però, "non rinegozierà l'accordo di Parigi,. Siamo i maggiori erogatori di finanziamenti per la riduzione di emissioni (- 24%, a fronte di un +50% di economia) e siamo determinati ad attuare l'intesa in modo celere ed efficace":