Giovedì 18 Aprile 2024

Alonso sogna un finale alla James Bond

Dopo 22 anni e due titoli mondiali lo spagnolo è ancora in pista: ha preso il posto di Vettel alla Aston Martin, dove il rivale più duro è Stroll

di Leo Turrini

Per capire bene la dimensione del personaggio, conviene mettere insieme una fila di date. Perché i numeri spiegano (quasi) da soli la storia.

Fernando Alonso ha debuttato in Formula Uno nel marzo del 2001. A New York erano ancora in piedi le Torri Gemelle. Lo spagnolo guidava una Minardi.

Sono passati ventidue (22!) anni. È come se in quel giorno remoto a Melbourne, quando l’iberico fece il suo esordio, ci fosse stato in pista un collega già sulla griglia di partenza di un Gran Premio del 1979…

Tutto questo per rendere omaggio alla longevità di un protagonista che certamente ha vinto meno di quanto meritasse, certamente ha sprecato il suo talento, certamente ha dimostrato di sapersi confrontare con fuoriclasse che hanno attraversato e segnato le generazioni, da Schumacher ad Hamilton, fino al Verstappen di oggi.

Alonso è salito per la prima volta sul gradino più alto del podio di un Gran Premio in Ungheria nel 2003. Ha conquistato il titolo mondiale nel 2005 e nel 2006. Ha trionfato alla 24 Ore di Le Mans. Ha persino tentato di imporsi nella 500 Miglia di Indianapolis.

Segue domanda: che ci fa ancora qui? Cosa insegue? Dove trova le motivazioni per insistere? Essendo nato nel 1981, sta semplicemente cercando di spostare più in là il momento della pensione?

Forse la risposta può essere individuata nella controversa personalità di Fernando. Mai una volta in vita sua ha fatto una sincera autocritica, Alonso. Però, sotto sotto, avverte la consapevolezza di aver sbagliato qualcosa, sprecando occasioni tra McLaren e Ferrari. Da lì il desiderio di provarci ancora, scommettendo su un brand, la Aston Martin, che rimanda al mito di James Bond, ma specialmente ai soldi della famiglia Stroll.

Papà Stroll è un uomo ricchissimo. Ha un figlio, Lance, che sogna di diventare campione del mondo di Formula Uno. Il paparino sta spendendo e spandendo per appagarne il desiderio. Per un po’ ha messo Seb Vettel a fargli da tutor. Adesso tocca ad Alonso.

Ma c’è un problema. Fernando è il compagno più scomodo che ci sia. Per chiunque. È tosto, duro, istintivamente ostile al partner. Di più: se la Aston Martin si rivelasse competitiva, beh, legittimamente lo spagnolo penserebbe esclusivamente a se stesso.

Del resto, è per questo che sta ancora lì.