Giovedì 25 Aprile 2024

Un fiore e mille proprietà, anche (ma non solo) in pasticceria

La mimosa in cucina

Una torta nata dall'estro in cucina di un cuoco di Rieti

Una torta nata dall'estro in cucina di un cuoco di Rieti

Le giraffe non hanno tutti i torti: la mimosa è un fiore commestibile e può essere utilizzata per diverse ricette. Ma ha anche delle proprietà curative. La sua infusione ha poteri lenitivi e calmanti e nella cosmetica viene utilizzata per trattare le pelli mature e secche, ma anche acne e arrossamenti cutanei. Chissà se in origine il fiore fosse presente anche nella torta che porta il suo nome e che oggi merita assolutamente di essere riscoperta e rivalutata perché ingiustamente considerata demodé.

La famosissima “torta mimosa”, a differenza di molti dolci della tradizione, rimaneggiati e spesso confusi, ha delle origini certe. Pare che sia nata a Rieti negli anni Cinquanta, per mano di Adelmo Renzi, cuoco titolare di un ristorante situato al centro della cittadina. La sua ricetta restò gelosamente custodita tra le mura del ristorante, finché nel 1962, Renzi la portò a Sanremo per partecipare a un concorso di pasticceria. Inutile dire che, nella città dei fiori, vinse a mani basse. Il nome “mimosa” deriva dall’aspetto estetico: la torta è infatti ricoperta da pezzetti di pan di Spagna che ricordano nella forma e nel colore le sfere del fiore. La ricetta tradizionale di base prevede pan di Spagna bagnato al liquore e crema pasticcera, ma le varianti la arricchiscono con panna montata o marmellata o con succo o pezzetti d’ananas.