Mercoledì 24 Aprile 2024

Susanne Klatten: Frau Bmw, lady di ferro che non ascolta gli uomini

Susanne Klatten

Susanne Klatten

Fa arrestare l'amante che la ricatta: “Ho agito a nome di tutte le donne, che non hanno la forza di difendersi, ricche o no”

NATA IL 28 aprile 1962 a Bad Homburg (Germania) LAUREA: marketing e management LAVORO: Industriale

Un lussuoso albergo vicino Innsbruck, un kurhotel dove a caro prezzo tra massaggi e cure termali si ritempra il corpo, e ci si annoia. Primavera del 2007. Una giovane signora si lascia andare a un affaire con un ospite dai modi gentili, un manager svizzero. I pregiudizi sono pericolosi, soprattutto quelli positivi. I playboy sono latini, italiani, spagnoli, o francesi, impetuosi e romantici, una breve storia di passione, senza pronunciare la parola amore, love, liebe, tutto finisce senza problemi. Ma con Helg Sgarbi, 44 anni, non si sta in guardia, uno svizzero non può essere un volgare gigolo.

Lei è Susanne Hanna Ursula Quandt, 45 anni, festeggiati alla fine di aprile, la donna più ricca di Germania, e secondo la rivista Forbes al 38esimo posto al mondo nella classifica che include gli uomini. Porta il nome del marito, Klatten, ma all´hotel si è registrata con il suo pseudonimo usuale, quando vuol stare tranquilla, Susanne Kant, che in tedesco suona quasi come Quandt.

Un´infanzia triste, insieme con il fratello Stefan, di 4 anni piú giovane, perché i genitori vietano contatti con i coetanei. Susanne studia in Svizzera, a Losanna, in Gran Bretagna, lavora come stagista alla Dresdner Bank, e alla McKinsey. Nel 1982 muore il padre Herbert, le lascia un immenso patrimonio, e il 12,5 per cento della Bmw, quanto basta per fare di Susanne l´azionista più forte della casa automobilistica. Lei non si accontenta di un ruolo passivo, incassare anno dopo anni ricchi dividendi, vuole gestire il patrimonio. Per capire l´azienda, entra nella filiale di Regensburg, come una semplice impiegata, di nome Kant. Alla Bmw, conosce Jan Klatten, 4 anni più di lei, un ingegnere, si innamorano. Lui non sa chi sia la ragazza, Susanne può essere sicura che non sia un cacciatore di dote. Hanno tre figli, lei si dimostra abilissima nel mettere a frutto i miliardi ereditati, ma sente il bisogno di rilassarsi, di tanto in tanto. La storia con Helg dura qualche mese, un giorno lui le chiede aiuto.

Negli Stati Uniti ha investito la figlia di un mafioso, rischia la vita se non pagherà dieci milioni di dollari. Susanne, la manager che non sbaglia un colpo, ci casca, gli offre sette milioni di euro. Perché no, lei li guadagna in un paio di giorni. Come tutti i ricattatori, il fascinoso Helg torna alla carica, getta la maschera, le mostra foto compromettenti, chiede 40 milioni. Susanne gli dà appuntamento nel garage dell´Holiday Inn a Monaco, e lo fa arrestare. In quell´anno fatidico, un altro duro colpo, la Tv tedesca proietta il film The silence of the Quandt, che svela i rapporti della famiglia con il nazismo. Magda, la nonna, divorzìò per sposare Goebbels, l'uomo della propaganda di Hitler, il nonno continuò a guadagnare con il regime facendo lavorare come schiavi i prigionieri di guerra.

Ereditare un patrimonio e farlo fruttare in fondo non è eccezionale. E´ nel momento della crisi che Susanne rivela le sue qualità. I milioni non sarebbero un problema, non vuole rimanere una vittima, e affronta lo scandalo. Sgarbi fa parte di una banda, guidata dall´italiano Ernano Barreta, altre ricche signore sono cadute nella trappola del gigolo svizzero, e hanno taciuto. «Era alto, snello, un bell´uomo dalle maniere educate», dirà in tribunale Frau Klatten senza rispondere alla domanda del giudice: «Lei lo ha amato?» Una domanda da non porre. Avrebbe potuto trovare un amante nel suo ambiente, ma Monaco è una città moralistica e pettegola, tutti sanno tutto, si perdona pur di non dar scandalo. Un'avventura in vacanza, lontano, spiega lei, fu il modo più discreto per non offendere il marito, a cui non aveva colpe da rimproverare. Susanne si comportò da uomo che si concede una distrazione, tutto qui. Non si sentiva colpevole, ma non si perdonava l´errore. «Ho reagito a nome di tutte le donne, ricche o no, che non hanno la forza di difendersi». E' la verità, non è un'ipocrita.

Sgarbi fu condannato a sei anni, si rifiutò di dire dove erano finiti i sette milioni ricevuti, e il giudice gli inflisse la pena senza sconti, come è possibile secondo la legge tedesca. Li ha scontati fino all'ultimo giorno nel carcere di Landsberg, 50 chilometri a sud di Monaco lo stesso dove fu rinchiuso Hitler, l´amico dei Quandt, dopo il fallito putsch del 1923.

Susanne è tornata nell´ombra, il fratello Stefan ha rischiato il fallimento, lei non sbaglia un colpo, non segue i consigli degli esperti uomini, il suo patrimonio valeva 22,4 miliardi nel 2017, due miliardi in più l'anno scorso. In giugno ha divorziato da Jan, resteranno amici, continueranno a lavorare insieme, i figli sono maggiorenni, la distrazione d'amore è dimenticata. Lei investirà 100 milioni di euro in quattro anni in attività benefiche. Per ripagare le colpe dei nonni? Un'altra domanda da non porre a Susanne, a cui non piace il nome di famiglia.