Jane Goodall: in difesa delle scimmie, una vita per il pianeta

Jane Goodall

Jane Goodall

"E' disperatamente importante proteggere gli scimpanzé, sono i nostri parenti. Possiamo rendere il mondo migliore ogni singolo giorno"

NATA IL 3 aprile 1934 a Londra DOTTORATO: Etologia LAVORO: etologa e antropologa

Jane Goodall è una icona. Come primatologa, come ambientalista, come donna. Come è scritto sull'Enciclopedia Britannica “è senza dubbio una delle persone che ha maggiormente contribuito alla conoscenza del mondo in cui viviamo”. «Gli studi di Jane Goodall sugli scimpanzé - disse di lei il grande biologo e zoologo Stephen Jay Gould - rappresentano una delle più grandi conquiste scientifiche dell’Occidente». Tutto cominciò quando Jane era una bambina, in Inghilterra. «Già da piccola - ricordò in una intervista - amavo gli animali. Guardavo uccelli e piccoli mammiferi attorno a casa mia. Ho letto libri sugli animali: amai molto Dottor Doolittle e Tarzan. A dieci anni ho deciso di andare a vivere con gli animali in Africa e scrivere libri su di loro. E anche se tutti ridevano di me e mi dicevano di sognare qualcosa che potevo realizzare, mia madre mi diceva semplicemente che avrei dovuto lavorare sodo, sfruttare le opportunità e non arrendermi mai. E mia madre aveva ragione, così feci».

Nel 1957 giunse finalmente in Kenia, con un lungo viaggio via nave. «Sentii subito di appartenere totalmente a quel luogo», dirà anni più tardi. Pochi mesi dopo il suo arrivo incontrò il famoso antropologo e paleontologo Louis Leakey. Uno degli interessi di Leakey era studiare gli scimpanzé in natura in modo da prendere visione del percorso evolutivo dell’uomo. Fu colpito dall'entusiasmo dalla giovane Jane, che divenne la sua assistente. La fece collaborare alle sue ricerche e da lì in poi la strada della ragazza fu segnata. Nel 1960 Jane si stabilì nel parco di Gombe, sulle rive del lago Tanganika, in Tanzania. Nel 1962 tornò in Inghilterra per completare i suoi studi e nel 1965 ottenne il dottorato in etologia all’Università di Cambridge. Poco dopo, ritornò in Tanzania per continuare le ricerche e istituire il Gombe Stream Research Centre: sarebbe diventata la sua casa, il tempio delle sue ricerche sugli scimpanzè.

A chi ancora oggi gli chiede perché gli scimpanzè, lei risponde così: «Gli scimpanzé sono i nostri parenti più prossimi, insieme al bonobo. Differiscono da noi, nel Dna solo di poco più dell'1%. Condividiamo molti comportamenti. Come i gesti di comunicazione: baciare, abbracciare, abbracciare, picchiettare, usare e costruire strumenti, creare legami duraturi tra i membri della famiglia, avere comportamenti aggressivi brutali da un lato, comportamenti amorevoli e compassionevoli e altruisti dall'altro. Sono animali altamente intelligenti e adattabili con un lungo periodo di dipendenza infantile dalla madre durante il quale avviene l'apprendimento. Dalla comprensione degli scimpanzé possiamo avere un quadro più chiaro di come i nostri primi antenati possono aver gestito la vita. E' disperatamente importante proteggere loro e le foreste dove si trovano». Conoscendo loro, conosciamo meglio noi stessi, la nostra evoluzione.

Ma Jane non è solo una scienziata, ma una donna che - una volta raggiunta la notorietà - non si è chiusa nel suo remoto parco, nelle sue ricerche, ma ha compreso come il suo esempio poteva ispirare altre donne, altri uomini, a fare scelte diverse, nel segno della responsabilità verso il pianeta. Per questo nel 1977 ha dato vita al suo istituto che oggi ha sedi in 21 Paesi e si è spesa senza sosta come testimonial ambientale. Ancora oggi, a 84 anni, gira per il mondo per 300 giorni l'anno per sensibilizzare l'opinione pubblica sui problemi ambientali che l'uomo stesso ha creato. «Quello che ancora mi sorprende e che non accetto - dice - è che l'uomo, la creatura più intellettuale che abbia mai camminato sul pianeta, continui a distruggere la nostra unica casa».

Per cambiare questo comportamento ha messo al centro del suo lavoro come attivista ambientale i giovani. E questo è il suo messaggio a loro: tu conti e puoi cambiare il mondo. «Sei importante - sottolinea Jane Goodall - e hai un ruolo da svolgere. Fai la differenza ogni singolo giorno, e puoi scegliere se rendere questo mondo migliore, anche seppur in piccola parte, facendo le scelte giuste. E anche se può sembrare che tu, come individuo, non puoi fare molto, la verità è che quando centinaia, migliaia, migliaia, milioni e milioni fanno le giuste scelte etiche nella loro vita quotidiana, questo crea un vero cambiamento». Un messaggio valido per i giovani, e non solo per loro.