Giovedì 25 Aprile 2024

Serenella Moroder "Dietro ogni calice c’è una grande storia Siamo pronti a svelarla"

La presidente del Movimento Turismo del Vino Marche guarda al futuro "Enogastronomia sempre più importante per valorizzare il turismo. La pandemia ci ha spinto a riscoprire l’emozione della vita all’aperto".

Serenella Moroder  "Dietro ogni calice  c’è una grande storia  Siamo pronti a svelarla"

Serenella Moroder "Dietro ogni calice c’è una grande storia Siamo pronti a svelarla"

Cantine Aperte è alle porte, e l’edizione annuale, quest’anno, è ricca di eventi, iniziative e manifestazioni legate non solo all’evento chiave del mondo enologico, ma anche a una ricorrenza fondamentale e importante per il settore dell’enoturismo. Il Movimento Turismo del Vino, infatti, motore chiave della manifestazione di Cantine Aperte, compie gli anni, festeggiando 30 anni di attività. Si tratta di una grande associazione no profit, che annovera circa mille fra le più prestigiose cantine del Bel Paese. Un ruolo fondamentale, quello del Movimento, che è presente in ogni regione d’Italia, tutelando e valorizzando il mondo dei vignaioli e il loro operato. Nel mondo italiano dell’enoturismo, spiccano i terreni e le produzioni della regione Marche, dove il Movimento ha sede nel capoluogo, ad Ancona. Contando l’unione di 84 cantine, storiche o appena nate, l’associazione ricopre un ruolo fondamentale di promozione e valorizzazione del territorio, unendo il turismo al mondo dell’enologia.

L’obiettivo del Movimento, nato nel 1993, è quello di avvicinare i turisti del vino all’attività concreta di produzione e ai prodotti delle cantine aderenti, offrendo un esempio di come si può fare impresa nel rispetto delle tradizioni, della salvaguardia ambientale e dell’agricoltura di qualità. A raccontare del Movimento è Serenella Moroder, presidente del Movimento Turismo del Vino Marche.

Presidente Moroder, come si definisce il Movimento?

"È più conosciuta la giornata di Cantine Aperte che il Movimento, che è colui che muove l’evento e questo mondo. L’associazione è formata da tutte le cantine che apriranno le loro porte ai visitatori, perciò è fondamentale. Si tratta di una congrega di vignaioli che si spendono per fare conoscere il loro territorio e i loro vini. La bellezza del Movimento è che ha spinto i vignaioli a capire che le loro cantine, le loro atmosfere, devono essere aperte tutto l’anno, così da consentire a chi vuole indagare sulle cantine, può farlo, seguendo il percorso dell’azienda e del vignaiolo. L’associazione delle Marche coinvolge, riunisce 84 cantine, ma solo 75 parteciperanno a Cantine Aperte".

In che modo?

"Cantine Aperte coinvolge tutti i vignaioli e tutti i curiosi appassionati del vino, e l’evento spinge le persone a cercare dentro un bicchiere di vino la storia, la famiglia e il territorio. Il protocollo di partecipazione è sempre lo stesso: come prima cosa si mostrano i luoghi dove il vino nasce. Ospitiamo i visitatori in cantina, facendo percorrere loro la via che segue l’uva fino ad arrivare a trasformarsi in vino. E all’uscita del percorso si degustano i vini, in base alle decisioni personali di ogni azienda. Si possono coniugare anche i sapori dei vini a quelli dei territori. Il Movimento delle Marche promuove anche il turismo nella regione e vuole valorizzare i suoi luoghi. Si tratta di una regione meravigliosa, ancora un po’ messa nell’ombra, ma ci spendiamo da trent’anni per questo, è qualcosa sicuramente abbiamo fatto".

Qual è l’aspettativa?

"I due anni di Covid ci hanno portato ad ambire sempre di più a giornate ad aria aperta, e abbiamo apprezzato a condividere momenti unici, come questi. La gioia del bicchiere ci fa vedere il mondo mezzo pieno, ma per farlo serve condivisione. I nostri curiosi appassionati si presentano a grandi numeri, con grande piacere e grande rispetto, perché è fondamentale. Aprire le proprie porte significa far rispettare le proprie regole, rispettando anche le decisioni di percorso scelte dal vignaiolo e i loro vini".

Il Movimento promuove il format ‘bere responsabile’.

"A livello nazionale ancora si stenta a creare una squadra condivisa, perché il Paese è variegato e grande. Ma i vignaioli del Movimento sanno benissimo che è importante fare capire alle persone visitatrici che il bere responsabile è fondamentale. Il vino va bevuto a tempo e misura, ed è questo il nostro valore. Un cibo accompagnato da un buon vino risalta, anzi, risaltano a vicenda".

Mariateresa Mastromarino