Giovedì 18 Aprile 2024

Bollicine di "Lirico", un Lambrusco dedicato a Pavarotti

Cantina di San Martino in Rio

"Lirico" Pavarotti

"Lirico" Pavarotti

SAN MARTINO IN RIO (Reggio Emilia), LA MUSICA scivola sulle bollicine del lambrusco, un vino intenso e ‘Lirico’: come il nome della bottiglia che la Cantina di San Martino in Rio – nell’omonimo Comune in territorio reggiano – ha voluto dedicare a Luciano Pavarotti, profondo estimatore del più diffuso rosso frizzante. «Al Maestro piaceva il lambrusco, si sa, ma aveva una predilizione per quello prodotto dalla nostra cantina – spiega il presidente Roberto Baccarani – . Infatti il suo fraterno amico Franco Casarini ‘Panocia’, peraltro scomparso un anno fa, era solito venire ad acquistare il vino da noi, che poi portava anche a ‘Big Luciano’». L’attenzione del Maestro verso il Lambrusco della Cantina di San Martino in Rio, vino da lui degustato per decenni, ha fatto nascere l’idea di dedicargli una bottiglia. «Con Nicoletta Mantovani, che ha condiviso il nostro progetto – precisa Baccarani – abbiamo avviato una collaborazione con la Fondazione Luciano Pavarotti a cui devolviamo una percentuale del ricavato su ogni bottiglia venduta per aiutare, nel nostro piccolo, a mantenere attivi gli obiettivi della Fondazione».

LA CANTINA di San Martino in Rio è stata fondata nel 1907 e lo scorso anno ha pigiato oltre 300.000 quintali di uva, metà dei quali di varietà Ancellotta, mentre al rimanente parte è composta da lambruschi modenesi e reggiani. «Noi commercializziamo prevalentemente prodotto sfuso – chiarisce il presidente – ma imbottigliamo anche 200mila bottiglie e, grazie anche al ‘progetto Lirico’ vogliamo implementare questo segmento da indirizzare al canale Horeca al fine di conferire valore aggiunto alle nostre produzioni. Da un anno quindi lavoriamo su un vino scuro e corposo con una morbidezza di fondo, un concetto qualitativo per avvicinare i giovani e destinato a un mercato non solo territoriale». Da qualche anno la cantina ha caratterizzato con il marchio Riò diverse bottiglie seguendo quindi raccolta, pigiatura, lavorazione e vendita attraverso una propria struttura commerciale. Siamo una cantina al confine tra Modena e Reggio Emilia – osserva ancora Baccarani – e associando viticoltori su entrambe le provincie abbiamo l’autorizzazione per utilizzare sia le tipologie Doc Modena che le Doc reggiane».