La tradizione dell'Agro pontino Satrico, il principe dei bianchi

Lorenzo Frassoldati

Lorenzo Frassoldati

Agro pontino alla francese. Dinastia di commercianti romani, dagli anni Sessanta la famiglia Santarelli ha creato con «Casale del Giglio» in provincia di Latina uno dei laboratori dell’enologia laziale. Antonio Santarelli, ultima generazione della dynasty, ama sperimentare su 60 varietà di vitigni diversi. «Un po’ per stupire, interessare. E anche per dimostrare le potenzialità del territorio». E ci è riuscito. La maison di Le Ferriere tiene alta la bandiera dell’enologia laziale con una gamma di vini da uve internazionali che hanno trovato nei terreni bonificati dell’Agro pontino una nuova espressività. Da uve rosse come Syrah e Petit Verdot , o bianche come Sauvignon, Chardonnay, Viognier o Petit Manseng nascono vini (monovitigni o blend) che rispondono a un progetto di interazione col territorio secondo modelli bordolesi o californiani ma con un rapporto vincente qualità/prezzo. La Ue ha così autorizzato a coltivare in a Latina vitigni come lo Syrah e il Cabernet sauvignon. Dalla gamma dei bianchi segnalo il Satrico (chardonnay, sauvignon e 20% trebbiano giallo), aromatico, agrumato al naso, in bocca bello sapido, prezzo attorno ai 7 euro. Ma vanno provati anche gli altri bianchi come lo Chardonnay o il Sauvignon in purezza di grande freschezza, profumi e sapidità (tra i 9 e i 10 euro). Chi cerca più complessità provi l’Antinoo 2015 (viognier e chardonnay), il bianco di punta che fa un piccolo passaggio in legno, davvero un sorso salino e minerale (13,50 euro) SATRICO 2016, Casale del Giglio Info:www.casaledelgiglio.it