Non solo Verdicchio sulle colline picene

Lorenzo Frassoldati

Lorenzo Frassoldati

NON solo Verdicchio. Le Marche ormai da molti anni stanno uscendo dal cono d’ombra legato unicamente al loro bianco più conosciuto per entrare in una logica di racconto del territorio. Il Verdicchio in questi anni intanto ha cambiato pelle, ritrovando freschezza, longevità e raffinatezza di bollicine metodo classico. E altri bianchi sono cresciuti nel sud della regione, in primis Passerina e Pecorino (a cavallo con l’Abruzzo). Per non parlare dei rossi, base Montepulciano-Sangiovese nelle due denominazioni Rosso Conero e Rosso Piceno. L’azienda vitivinicola biologica Costadoro nasce nel cuore delle colline picene, a San Benedetto del Tronto, nell’area di produzione del Rosso Piceno Superiore e si estende su 150 ettari di vigneto tra Marche e Abruzzo, all’ombra delle colline nei comuni di Offida e Ripatransone. L’aria di mare che giunge da est si insinua tra i rilievi regalando brezze salutari ai terreni e profumi alle uve. Da tre anni l’azienda – sotto la guida di Maria Pia Leone – ha fatto una scelta drastica verso la sostenibilità ambientale con una nuova gamma di vini interamente biologica e vegana puntando sugli autoctoni Pecorino, Passerina, Trebbiano, Cerasuolo d’Abruzzo, Montepulciano d’Abruzzo. Ampia la gamma dei vini rossi e bianchi completati da rosé (Cerasuolo) e bollicine Charmat da Passerina, per circa 700.000 bottiglie totali. Il campione della casa è il Rosso Piceno Superiore Il Cardinale, biologico, affinato in legno per un anno, intenso, speziato, persistente (in Gdo a 9 euro). Qui segnalo il Montepulciano d’Abruzzo Dop 2016, 100% monovitigno, di bel frutto, sapido, agile, di medio corpo (5 euro). Tra i bianchi da provare gli autoctoni Passerina e Pecorino e il blend (con Trebbiano) Le Ginestre, Falerio dop. Per chi ama il ‘senza solfiti’ c’è Lo Puro, Rosso Marche Igt (5 euro). Montepulciano d’Abruzzo 2016, Costadoro Info: www.vinicostadoro.it