Martedì 16 Aprile 2024

Fuoriclasse del biologico

Lorenzo Frassoldati

Lorenzo Frassoldati.

RAGIONE e sentimento. La Romagna del Sangiovese ha smesso di scimmiottare la Toscana. Cerca strade originali; cerca frutto, eleganza e soprattutto finezza, in territori diversi, magari ruvidi, difficili, scoscesi. Modigliana, l’antica capitale di quella che fu la Romagna toscana (fino al 1923 provincia di Firenze, poi Mussolini la volle inglobare nella natìa provincia di Forlì) è una delle nuove ‘stelle enoiche’ dell’Appennino. Suoli poveri, vini di roccia (marne e arenarie) che regalano austerità e sapidità. La Val d’Ibola è la valle più chiusa, meno antropizzata e più fredda del territorio. Villa Papiano è terra di confine, sempre in bilico tra Romagna e Toscana, terreni difficili, alti (fino a 500 metri), addomesticati a fatica dall’uomo. Il sentimento spinse la famiglia Bordini ai primi del Duemila a insediarsi lassù cercando biodiversità e fuga dal riscaldamento globale. La ragione ha spinto Francesco, il wine-maker, con fratelli e sorelle a scelte drastiche: recuperare le vecchie vigne, conversione al biologico, solo uve di proprietà, assecondare i ritmi e tempi della natura, niente più barriques (dal 2008 solo botti grandi), solo Sangiovese e Albana in vigna, sovesci e minimo utilizzo di rame e zolfo.

UNA VITIVINICOLTURA di grande artigianato, appena 8 ettari, 40.000 bottiglie, uno stile identitario sempre più apprezzato sulle guide italiane e all’estero (70% di export). I rossi si chiamano Probi e Papesse, i primi riserve (un anno di legni grandi e tre anni in bottiglia), i secondi sangiovese superiori. Vigneti diversi ma stesso terreno con diversa esposizione. Il 2016 è un millesimo fuoriclasse, affinato acciaio-cemento , uve miracolate da un mese di escursioni termiche superiori a 15°. In enoteca sui 17 euro. Le Papesse di Papiano 2016, Villa Papiano Info: www.villapapiano.it