Martedì 16 Aprile 2024

Valpolicella Rocca Sveva. La cooperazione virtuosa

Lorenzo Frassoldati

Lorenzo Frassoldati

LA COOPERAZIONE fino a 20-25 anni fa era un convitato di pietra al banchetto del vino italiano. Grandi quantità, tantissimo sfuso, poco export, vini standard. La rinascita, anche qui, è partita dalla svolta verso la qualità, che ha permesso di remunerare meglio le uve dei soci. Chi non si è adeguato, ha chiuso bottega. Da ultimo è arrivato l’export, come naturale conseguenza della scelta virtuosa. Dal Trentino (Cavit, Mezzocorona, Lavis) alla Sicilia (Settesoli), alla Puglia (Due Palme) alla Sardegna (Santadi) all’Emilia Romagna (Riunite-Civ, Cevico, Caviro, Carpi-Sorbara) le cantine cooperative oggi giocano a tutto campo: dai vini popolari di qualità alle linee premium che fanno incetta di premi.

CANTINA DI SOAVE porta nel nome un territorio. I vini della tradizione veronese stanno nel dna della storica maison che ha chiuso l’ultimo bilancio a 120 milioni di euro, oltre il 40% di export, 63,5 milioni liquidati ai 2200 soci (redditività media per ettaro verso i 12.000 euro). In arrivo un nuovo impianto all’avanguardia che triplicherà le bottiglie prodotte (fino a 80 milioni di pezzi). In catalogo tante linee declinate sul bianco Soave (base Garganega) e sui rossi di territorio: Valpolicella, Amarone e Ripasso.

QUEST’ULTIMA tipologia, cioè il Valpolicella ‘ripassato’ sulle bucce dell’Amarone, è un vero fenomeno di mercato. Rocca Sveva è la linea premium. Il Ripasso 2013 ha un bouquet ampio di frutta rossa; succoso, caldo e persistente al gusto. L’Amarone Riserva 2011 è il top di gamma, sontuoso, complesso. Il Ripasso in enoteca sui 16 euro, l’Amarone attorno ai 40. Ripasso 2013, Rocca Sveva Info: www.cantinasoave.it