Mercoledì 24 Aprile 2024

L'Oriente beve Terre Cevico: è boom di export

Il bilancio 2017/2018

Marco Nannetti

Marco Nannetti

LUGO (Ravenna), DAL vino in brik, ai sangiovesi di Romagna di alta gamma per il canale Horeca, al rilancio delle bollicine di Trebbiano (in società con Caviro), alla svolta bio. I numeri danno ragione alle strategie di Terre Cevico, consorzio cooperativo presieduto da Marco Nannetti (nella foto), che ha chiuso il bilancio 2017/18 con un fatturato della casa madre di oltre i 103 milioni e un consolidato di gruppo (Terre Cevico, Le Romagnole, Colli Romagnoli, Le Romagnole Due, Due Tigli, Rocche Malatestiane, Sprint Distillery, Winex. Tenuta Masselina e Medici Ermete & Figli) di circa 164 milioni. In crescita patrimonio netto (circa 70 milioni di euro) ed export che sfiora i 43 milioni di euro (+28%) con cinque mercati al top: Cina (primo esportatore italiano), Giappone (secondo esportatore), Russia, Francia, Regno Unito. Bene anche la posizione finanziaria netta che oltrepassa i 22 milioni di Euro. Numeri importanti che lo diventeranno di più nel 2019 quando alle attuali attività si aggiungeranno quelle legate alla importante acquisizione maturata ad aprile 2018 quando Terre Cevico, assieme a due coop venete (Cantina Valpantena e Vitevis) ha rilevato il 100% dell’azienda Montresor di Verona, brand storico di Amarone e Valpolicella, ma con una significativa presenza anche nel Collio Goriziano (33 ettari a Capriva del Friuli). Il portafoglio di Terre Cevico si arricchisce così di una nuova importante gamma di rossi veronesi, di bollicine venete (Prosecco) e di bianchi fermi del Nordest (Soave, Pinot grigio e Friulano). Terre Cevico rappresenta un po’ la new wave della cooperazione vitivinicola: dimensioni (5000 soci viticoltori, 7000 ettari a conduzione diretta, un grande vigneto da 100 milioni di bottiglie), ma anche grande attenzione al territorio, alla tipicità e ai trend del mercato. Come per il bio che già fattura quasi 1 milione di euro, con la novità del SancrispinoBio, vino da tavola in brik prodotto dal 2006, promosso dal nuovo spot con Cesare Bocci, testimonial d’eccezione.

GRANDE soddisfazione esprime Marco Nannetti «per il costante incremento dell’export , ormai al 35% del fatturato, e per la crescita costante del prezzo medio di ogni singolo prodotto, segno inequivocabile che ci stiamo staccando dalla logica dello sfuso, del vino-commodity, nella ricerca costante del valore aggiunto che solo il vino imbottigliato può dare». Se l’impresa coop funziona, è un vantaggio soprattutto per i soci-azionisti: il plusvalore rispetto a quanto mediamente pagato dal mercato e riconosciuto ai soci da Terre Cevico supera i 6,8 milioni di euro e l’incidenza dei valori di liquidazione a favore dei soci è pari all’88% dei ricavi complessivi. Mentre sul fronte del bilancio di sostenibilità emerge che il gigante cooperativo romagnolo «dal 2016 ha incrementato la remunerazione del personale di oltre 1 milione di euro a dimostrazione della natura anticiclica della cooperazione rispetto alla tutela dei livelli occupazionali. Non solo: nella nostra squadra – conclude Nannetti – i 264 dipendenti sono per oltre il 38% donne e per oltre il 60% persone con età compresa tra i 18 e 48 anni».