Aria Bordolese in Valdadige

Lorenzo Frassoldati

Lorenzo Frassoldati

IN VALDADIGE tira aria bordolese. Tenuta San Leonardo è un mito della viticoltura ai piedi delle Dolomiti. Più di mille anni fa era un monastero, da oltre tre secoli è la residenza dei marchesi Guerrieri Gonzaga. Oggi è un giardino di vigne e rose, protetto dalle imponenti montagne trentine che smorzano i freddi venti nordici, mentre il fondovalle regala il tepore del lago di Garda. Un piccolo mondo antico dove nascono vini che sono autentici gioielli dell’enologia italiana, da anni ai vertici delle classifiche del buon bere. La svolta fu alla fine degli anni 60, quando Anselmo Guerrieri Gonzaga, agricoltore e appassionato viticoltore, lasciò al figlio Carlo il compito di rinnovare la proprietà di famiglia. In vigna accanto alle uve Carmenère e Merlot, varietà presenti da sempre, furono introdotti nuovi vitigni, primi fra tutti Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc, un panorama tutto bordolese. Il 1982 fu l’anno della vendemmia zero, quella che produsse il San Leonardo come lo conosciamo oggi. Dominavano le barriques ma le maison trentina decise di usarle non per correggere ma esaltare la qualità delle uve.

IL MARCHESE Carlo è sempre alla guida della tenuta affiancato dal direttore Luigino Tinelli e dal figlio Anselmo. Venticinque ettari in tutto le vigne, su terreni ricchi di ciottoli che furono il letto di una diramazione dell’Adige. Poche le varietà: merlot, i due cabernet (sauvignon e franc), carmenère. Accanto al monumentale San Leonardo, c’è questo Terre di San Leonardo, per la mensa quotidiana (si fa per dire). Il 2015 (90mila bottiglie) reca lo stile bordolese del fratello maggiore (base merlot e cabernet), un po’ più snello e fresco ma sempre armonico, elegante. In enoteca dai 12 ai 15 euro. Terre di San Leonardo 2015, San Leonardo Info: www.sanleonardo.it