Martedì 16 Aprile 2024

Bolé, dal Trebbiano lo spumante che rappresenta la Romagna

Caviro e Terre Cevico. I due produttori cooperativi rilanciano la tradizione delle bollicine

Ruenza Santandrea

Ruenza Santandrea

SAN MAURO PASCOLI (Cesena), ROMAGNA TERRA DI SPUMANTE. Lo era stata tra la fine dell’800 e gli inizi del ‘900. Ritornerà ad esserlo nei prossimi anni: ieri a Villa Torlonia-La Torre è stato presentato Bolé, primo testimonial del progetto Novebolle. Si tratta di uno spumante al 100% Trebbiano, una joint venture tra i due principali gruppi cooperativi della Romagna (Caviro e Terre Cevico), con il sostegno dell’Alleanza delle Cooperative. L’obiettivo è lasciare il segno sul mercato nazionale e internazionale, rilanciando un prodotto che può tornare ad essere una bandiera della Romagna nel mondo. Hanno partecipato alla presentazione Giordano Zinzani, presidente del Consorzio Vini di Romagna, e lo storico Beppe Sangiorgi, con il libro fresco di stampa “Champagne e Spumanti di Romagna”. Poi Ruenza Santandrea (nella foto a sinistra), numero uno di Bolè, con i presidenti Marco Nannetti (Terre Cevico) e Carlo Dalmonte (Caviro).

LA NUOVA denominazione Novebolle si sostanzierà nella revisione del disciplinare Romagna Doc Spumante, con l’obiettivo di traguardare la viticoltura romagnola, guardando al futuro e dando risposte concrete alle nuove generazioni e ai mercati globali.