Il prosecco è green

Diana Zerilli, Sommelier e wine brocker

Diana Zerilli, Sommelier e wine brocker

QUANDO si parla delle Grave del Friuli, si fa riferimento a quella zona compresa tra la provincia di Udine e quella di Pordenone. In questa regione, la coltivazione della vite risale all’età del Bronzo. In uno dei miei viaggi itineranti su e giù per l’Italia, per non dire per il mondo per proporre i vini della nostra bella Penisola, fui conquistata dalla qualità dei vini Tacoli Asquini, prestigiosa cantina sita a Cuccana di Bicinicco, Udine. I Tacoli furono guerrieri, magistrati, amministratori: Daria, la figlia di Alessandra Tacoli, vissuta nel XV secolo, diventò la mamma di Ludovico Ariosto. L’attività dei Conti Asquini in Cuccana ebbe inizio nei primi anni del 1800, ma già nel 1758 il Conte Fabio divenne noto in Europa per aver dato vita al famoso Picolit. Vitigno autoctono di prelibata finezza ed aroma. Oggi l’azienda produce uve e vini col massimo rispetto per il territorio, seguendo pratiche ecosostenibili volte a tutelare l’ambiente. Falciano l’erba a filari alterni per garantire la presenza di polline e ripari per api e altri insetti utili, tutta la cantina è alimentata da due impianti fotovoltaici, vengono utilizzati sistemi di irrigazione a goccia e tanto altro. Tra i vini degustati, di grande spessore e carattere, voglio parlarvi del Prosecco Extra Dry. Ottenuto da uve varietà Glera, viene vinificato secondo il metodo Charmat. Nel calice ha un colore giallo paglierino, con bollicine suadenti ed eleganti, fini. Profumo intenso, lievemente aromatico con sentori di mela renetta. Vino da aperitivo, da servire tra gli 8 ed i 10 gradi, ottimo anche con biscotti secchi. Alzo il calice con un Passito di Picolit Tacoli Asquini, bianco dolce, con note di frutta matura, esotica, vaniglia. Abbinatelo con formaggi stagionati delicatamente guarniti con piccole gocce di miele, e sentirete nel palato esplodere sensorialità e cultura.