Friuli, la regione dei grandi profumi

Bruno Vespa

Bruno Vespa

PER INNAMORARSI di Josko Gravner, è sufficiente sciacquare il bicchiere con un sorso della sua Ribolla e quando torna vuoto annusarlo. La sinfonia di profumi e – quando berrete il vino – il sapore profondissimo di frutta matura può gratificarvi anche a fine pasto. Gravner è il più singolare e straordinario produttore del Friuli Venezia Giulia. Serve una nicchia di clienti molto esigenti, tiene per otto anni i suoi bianchi a invecchiare nelle anfore e per una decina i grandi rossi. L’enologia friulana deve molto a Mario Schiopetto che per venticinque anni, dal 1989, ha estratto dai suoi vigneti di Capriva del Friuli vini tra i più profumati e seducenti. Nonostante dal 2014 la Casa abbia cambiato proprietà, la qualità dei vini non ne ha risentito. Il Pinot Bianco resta l’etichetta di riferimento. Di Silvio Jermann tutti conoscono il Vintage Tunina: Sauvingon e Chardonnay, Ribolla Gialla e altro danno un vino profumatissimo e corposo come un Falstaff dei bianchi. Eppure il ricordo a noi più caro è il Pignacolusse, strambo capolavoro originato dal Pignolo. Ornella Venica è l’immagine di una cantina (Venica & Venica) condotta biologicamente da Giorgio e Gianni Venica. Amante mai pentito del Sauvignon, quando vedo in carta il Ronco delle Mele, mi si rallegra la serata: il profumo di frutta è inebriante, il sentore di mele esplode in bocca come una Primavera di Vivaldi. Livio Felluga ha aspettato di compiere cent’anni nel 2014 per tirare i remi in barca e godersi di una meravigliosa famiglia. E’ morto due anni dopo e il suo nome è una leggenda. Ha cominciato nel ’56 dissetando i primi protagonisti del miracolo economico e perché i clienti avessero chiaro da dove venivano i suoi vini ha disegnato nell’etichetta la carta geografica dell’area friulana di produzione intorno alla amata Cormons. Diventai suo cliente negli anni ’70, le etichette sono rimaste con la carta geografica, ma il vino ha avuto una straordinaria evoluzione. Il riferimento resta Terre Alte (Friulano, Pinot bianco e Sauvignon) adatto ad accompagnare un pasto intero. Chiudiamo questa prima parte di memorie dedicate al Friuli con Villa Russiz, una cantina legata ad una benemerita Fondazione umanitaria (di oltre un secolo), che cura i bambini in affido temporanei dei tribunali delle Venezie. Tra i vini di riferimento lo Chardonnay Gräfin De La Tour: mi colpì il garbo di questo vino che svetta tra frutti dello stesso vitigno troppo spesso rumorosi ed invadenti. Fermiamoci qui, ma torneremo più avanti sui vini di questa straordinaria Regione.