Il vino della Historia

Nella tenuta fiorentina dove il padre della storiografia moderna scrisse il suo capolavoro, la famiglia produce vini nel segno della tradizione e della sostenibilità ambientale

Vigneto

Vigneto

FIRENZE, TRA le dinastie più antiche di Firenze, attiva nella viticoltura dal 1199, la famiglia Guicciardini, ha dato alla città dei Medici 44 priori, 16 gonfalonieri di giustizia e 12 senatori, ma soprattutto lo storico Francesco Guicciardini (1483-1540), considerato il padre della storiografia moderna, autore della ‘Historia d’Italia’, un’opera monumentale che descrive l’Italia dal 1492 al 1534. La residenza di famiglia è il castello di Poppiano, per secoli posto a difesa di Firenze, tra le cui mura oggi avviene buona parte del ciclo produttivo, e nascono sei vini rossi, un bianco, un rosè, un metodo classico, un vinsanto, ma anche un pregiato olio extra vergine di oliva, franto fresco nel cortile del Castello. La proprietà della tenuta è stata ereditata nel 1962 da Ferdinando Guicciardini, che insieme alla moglie Titti ha iniziato un profondo processo di rinnovamento dei vigneti e dell’azienda, in seguito affiancato dal nipote Bernardo Guicciardini. Successivamente è stata acquistata la tenuta Massi di Mandorlaia a Scansano e Belvedere Campòli, nel Chianti Classico. Lo abbiamo incontrato per voi.

Un punto di vista privilegiato poter guardare indietro fino al 1200, come si è evoluta la viticoltura in questi secoli? «Avere una lunga storia alle spalle è un grande retaggio di valori e di esperienza. Siamo stati per lungo tempo lo specchio di una situazione socioeconomica sostanzialmente statica, che non concedeva né spazio né mezzi allo sviluppo, quindi conservazione di modelli antichi, impiego massiccio di mano d’opera, coltura promiscua, impianto e reimpianto di biotipi locali. Ai primi del Novecento sono iniziati i veri grandi cambiamenti, la ricostituzione post-fillosserica, la fine della mezzadria, la disponibilità di energia, la meccanizzazione e riconversione in coltura specializzata, le selezioni clonali, e le nuove tecnologie di vinificazione».

Avete dedicato uno dei vostri vini di punta all’Historia d’Italia al vostro avo più celebre, cosa rappresenta per voi? «La pagina frontale della ‘Historia d’Italia’ sulla etichetta di uno dei nostri vini più pregiati ed apprezzati vuole essere un omaggio alla memoria di Francesco Guicciardini, il personaggio più celebre della nostra famiglia. La sua vita politica lo tenne per lunghi anni lontano, ma negli ultimi anni di vita si ritirò ad Arcetri e a Poppiano, dove scrisse parte della ‘Historia d’Italia’».

Qual è la filosofia produttiva al Castello di Poppiano? «Nei vini Docg ci imponiamo il rispetto scrupoloso della tradizione antica a cui dobbiamo assoluta fedeltà: su questo principio manteniamo la barra dritta e siamo noi a convincere il mercato. Negli IGT invece utilizziamo uvaggi, tecniche di vinificazione e affinamenti meno tradizionali, come vitigni internazionali e barrique francesi. Tutta la produzione pone al primo posto la sostenibilità ambientale».