Martedì 23 Aprile 2024

Le bollicine italiane conquistano i cinesi

Luca Bonacini

Luca Bonacini

Malgrado in Cina imperi ancora il tè, il vino sembra ricavarsi uno spazio sempre più rilevante e i cinesi sembrano incapaci di resistere al fascino del Made in Italy, considerato “quasi un oggetto di lusso, da consumare o da regalare ad amici e clienti importanti”, conferma un rapporto redatto dal HKTDC (Hong Kong Trade Development Council). Piace il vino rosso e piacciono i vini bianchi e le bollicine italiane soprattutto ai Millenials cinesi abituati a viaggiare, ad assorbire la cultura occidentale e a godere dell’”Italian Style”, d’altra parte l’Italia è il quarto paese esportatore di vino in Cina (dopo Francia, Australia e Cile), ma occorre lavorare sulle modalità di comunicazione. Nel Belpaese si contano 526 vini Docg, Doc, Igt (dati Federdoc 2018), tanti e diversissimi fra loro, non così semplici da raccontare. Ed ecco uscire in libreria il primo dizionario ai vitigni e ai vini d’Italia, realizzato dall’editore Gambero Rosso, in collaborazione con l’Istituto Confucio dell’Università di Milano e con la Liaoning normal university. Una pubblicazione rivolta a produttori, acquirenti, appassionati, sommelier, per orizzontarsi nel mare magnum delle denominazioni d’Italia, riunendo la summa dei vitigni della penisola. In un momento in cui la Via della Seta sembra tornare in auge e tra Italia e Cina si sanciscono importanti accordi commerciali, nasce dopo il dizionario dell’alimentazione, presentato a Expo Milano 2015, un dizionario ai vini e ai vitigni italiani, realizzato in italiano-cinese, presto disponibile anche in versione digitale. Una guida alle eccellenze vitivinicole italiane che renderà più comprensibile e chiaro l’ampio e variegato mondo ampelografico italiano, riunendo oltre 1.200 voci distinte in quattro sezioni che comprendono le definizioni italiane di Vitigni, Docg, Doc e Igt, complete di descrizioni bilingue ricavate dai disciplinari e dalla consultazione di autorevoli testi settoriali. Specchiate fonti cinesi, hanno contribuito alla traduzione, in una scelta accurata dei termini più adatti a identificare un vino o un vitigno tenendo conto della corretta pronuncia italiana e delle migliori tradizioni culturali cinesi. Una pubblicazione che valorizza l’esteso patrimonio vitivinicolo italiano ponendo l’accento sulla biodiversità e darà il via a corsi di formazione per la figura di “Export manager del vino italiano in Cina”.