Lungarotti brinda grazie al boom del Rubesco

Chiara Lungarotti

Chiara Lungarotti

VOLA il patrimonio vinicolo di Lungarotti, storica maison dell’enologia italiana, che chiude il 2018 con oltre 2,5 milioni di bottiglie prodotte e un fatturato di 8,6 milioni di euro, registrando un incremento rispetto allo scorso anno del 7,5%. Valori positivi che proiettano gli introiti complessivi del Gruppo a 9,6 milioni, +6% rispetto al 2017. Il Rubesco, vino di punta dell’azienda, segna +33%, confermando di piacere anche nella sua versione Riserva a +16%. Per Chiara Lungarotti (nella foto), ad dell’omonimo gruppo, «a fronte di un mercato interno sempre più difficile, il buon risultato del 2018 diventa eccellente se si guarda alle esportazioni che raggiungono circa il 45% del fatturato». Per quanto riguarda i 50 mercati internazionali raggiunti dalle 28 etichette del brand, sono da segnalare incrementi a doppia cifra per un valore complessivo di oltre 3,6 milioni di euro, +14% sul 2017. Exploit di vendite anche in Cina, dove è stata registrata una crescita di fatturato del 70% dallo scorso anno, in linea anche con i consumi rilevati in Giappone, roccaforte della cantina umbra, che fa registrare un +20% rispetto al 2017.