Alle Cinque Terre rinasce il Ruzzese

Era scomparso da oltre un secolo

Alberto Zoppi

Alberto Zoppi

LA SPEZIA, NE ERA un estimatore nel Cinquecento persino papa Paolo III Farnese, che se lo faceva inviare alla corte papale per gustarlo insieme ai fichi secchi di Framura. È il Ruzzese, vino antenato del più noto Sciacchetrà. Alle Cinque Terre e sulla costa spezzina non viene prodotto da oltre un secolo. Ora un’azienda di Bonassola, Cà du Ferrà, ha introdotto 1.500 barbatelle di questo vitigno autoctono che era andato perduto per cercare di ricreare quel vino «vigoroso, che andremo a fare in appassimento e con le stesse tecniche utilizzare una volta» spiega l’imprenditore agricolo Davide Zoppi (nella foto).

LE PRIME piante sono state messe a dimora alcuni anni fa e ci vorranno ancora due vendemmie prima di poter andare a vinificazione. Fortunatamente 15 anni fa fu individuato un vitigno ‘madrè, da cui è stato estrapolato il dna. «Vorremmo creare una comunità Slow Food del Ruzzese», dice Zoppi. Intanto anche altre aziende, delle Cinque Terre e della zona di Arcola, hanno iniziato a reintrodurre il vitigno.