Carpineto, portabandiera della Toscana sostenibile

Lorenzo Frassoldati

Lorenzo Frassoldati

ERA IL 1967 quando le famiglie Sacchet e Zaccheo fondarono Carpineto col proposito di produrre il migliore Chianti Classico che il terroir potesse offrire. Una rivoluzione vera per quei tempi. In mezzo secolo l’azienda vitivinicola toscana ha decuplicato la superficie dei vigneti fino a 200 ettari, articolati su cinque Tenute: Montepulciano, Montalcino, Gaville (Alto Valdarno), Dudda (Greve in Chianti) e Gavorrano in Maremma. La produzione copre tutti i grandi rossi della Toscana. Oltre 30 etichette per circa 3 milioni di bottiglie, rappresentativa delle più prestigiose Docg della Toscana. Nei decenni la maison di Greve, una family company, è cresciuta fino a diventare un brand dal successo internazionale, con export in oltre 70 Paesi.

INNOVATORI PER VOCAZIONE i fondatori, insieme alle nuove generazioni (Caterina e Elisabetta Sacchet, Francesca e Antonio Michael Zaccheo) hanno continuato a sperimentare. La sostenibilità è uno dei must: impianti fotovoltaici, solare termico per la produzione di calore, attenzione maniacale ai metodi di coltivazione meno impattanti. La scommessa di tenere insieme le tre denominazioni più importanti della regione (Chianti Classico, Nobile di Montepulciano, Brunello di Montalcino) ha portato a vini iconici. Come il Nobile di Montepulciano, prodotto solo in versione Riserva, pluripremiato negli Usa. Il 2013 ha grande impatto olfattivo, al palato energico, fragrante, di rotonda eleganza. In enoteca sotto i 20 euro. Nobile di Montepulciano 2013, Carpineto Info: www.carpineto.com