Mercoledì 24 Aprile 2024

Sfida ad alta quota fra dieci chardonnay

Luca Bonacini

Luca Bonacini

LE CIME DOLOMITICHE del Sella, delle Odle, del Sassolungo, sono state magnifica quinta di una degustazione alla cieca, che ha messo a confronto terroir, suoli, climi e processi produttivi, di vigne lontane migliaia di chilometri l’una dall’altra. Un’avvicente esperienza enoica organizzata da Cantina Tramin. Se si è camminatori allenati circa 2 ore e quaranta, mentre in funivia solo 20 minuti, per raggiungere da Ortisei Baita Sofie, un rifugio a 2.410 metri di quota. Un angolo di paradiso, dove godere di un panorama mozzafiato e, nella bella stagione, immergersi nella natura lungo i sentieri. Un contesto che ha deliziato gli ospiti, impegnati in un viaggio sensoriale alla scoperta dello Chardonnay nelle sue più ampie declinazioni, attraverso l’assaggio di 10 calici differenti, senza conoscerne i produttori. Fino al termine, quando sono state svelate le etichette e si è innescato il dibattito tra sommelier, giornalisti ed enotecnici.

DIECI CHARDONNAY internazionali, si sono contesi la scena: l’austriaco Gloria Burgenland Weingut Kollwentz-Römerhof; il tedesco Maltendinger Bienenberg Weingut Bernhard Huber; gli italiani Cervaro della Sala dei Marchesi Antinori; Gaia & Rey Langhe di Angelo Gaja; Were Dreams di Jermann; Troy Riserva Südtirol, di Cantina Tramin; il californiano Cathleen Kistler; il Kongsgaard di Napa Valley; fino ai francesi Puligny-Montrachet 1er Cru «Clavoillon» di Domaine Leflaive; e Corton-Charlemagne Grand cru Domaine de la Vougeraie. È dagli anni Ottanta che lo Chardonnay ha cominciato a svilupparsi in Alto Adige, rivelando da subito un potenziale notevole, che il territorio e i produttori hanno saputo valorizzare: «Per molti anni lo Chardonnay coltivato a quote elevate non era apprezzato, a causa della sua struttura esile – dice Willi Stürz, enologo di Cantina Tramin –, col passare del tempo abbiamo compreso come le piante potessero trovare il proprio equilibrio e basse rese in modo naturale. I risultati raggiunti oggi ci riempiono di soddisfazione». Solo 3mila bottiglie per il nuovo ‘Troy’ Chardonnay Riserva Südtirol, di Cantina Tramin (Termeno), che negli assaggi si è distinto per ricchezza di flavour, piacevolezza e propensione all’invecchiamento. Arriva dopo il successo del Gewurztraminer Epokale, primo vino italiano a ricevere il punteggio di 100/100 nell’autorevole Guida di Robert Parker. © RIPRODUZIONE RISERVATA