"Settore strategico da 55 miliardi. Centrale il costo della sostenibilità"

Il settore moda rappresenta uno dei comparti strategici dell'economia marchigiana e del mercato europeo. Si parla di 400mila imprese che generano un volume d'affari di 55 miliardi di euro. Obiettivo: sviluppare modelli di business circolari per ridurre le emissioni di gas entro il 2030.

"Settore strategico da 55 miliardi. Centrale il costo della sostenibilità"
"Settore strategico da 55 miliardi. Centrale il costo della sostenibilità"

"Il settore moda rappresenta uno dei comparti strategici dell’economia marchigiana e del mercato europeo ed è dunque molto importante partecipare, come ente camerale delle Marche, all’appuntamento di oggi di QN Distretti". Così Gino Sabatini, presidente Camera di Commercio Marche, Vice Presidente di Unioncamere e Consigliere di Assocamerestero. "Stiamo parlando – afferma Sabatini – di un comparto che vede attive 400mila imprese del fashion che generano, sempre nel contesto internazionale, un volume d’affari di 55 miliardi di euro. Nella nostra regione la moda contribuisce in maniera importante alla performance delle nostre esportazioni e che segna nel secondo trimestre 2023 una crescita di oltre 15% rispetto a un anno fa, e vale 1 miliardo e 272,6 milioni di euro".

"Quella della moda – riprende il presidente della Camera di Commercio – è tra le filiere più impattanti sull’ambiente, per questo è importantissima la riflessione sul tema della sostenibilità proposta come chiave di lettura di questo incontro: lo sviluppo di modelli di business circolari potrebbe far risparmiare circa 336 milioni di tonnellate di emissioni di gas entro il 2030 (pari al 32% della riduzione richiesta al tessile per gli obiettivi dell’Accordo di Parigi).

"Uno dei nodi della sostenibilità è quello dei rifiuti – continua –: il settore moda esporta il maggior volume di rifiuti in paesi non-Ocse, valore quintuplicatosi tra il 2000 e il 2009. Il comparto ha la necessità di innovarsi quanto prima per adeguarsi alla Strategia dell’UE per prodotti tessili sostenibili e circolari. L’industria della moda sta per questo lavorando sul tema dell’ecodesign, alla riduzione della carbon footprint, a migliorare l’integrazione tra sistemi produttivi e capitale naturale e biodiversità, nonché sulla creazione dei Consorzi EPR (responsabilità estesa del produttore) per una migliore gestione e valorizzazione del fine vita del prodotto".