Giovedì 10 Ottobre 2024

"L’alternativa al vetroresina c’è. Noi sappiamo come fare"

Angelo Checchi gestisce un cantiere navale artigianale a Viareggio con focus sulla costruzione e riparazione di imbarcazioni in legno. Promuove l'uso sostenibile del legno come alternativa alla vetroresina, con progetti innovativi e restauro di imbarcazioni storiche.

"L’alternativa al vetroresina c’è. Noi sappiamo come fare"

Angelo Checchi gestisce un cantiere navale artigianale a Viareggio con focus sulla costruzione e riparazione di imbarcazioni in legno. Promuove l'uso sostenibile del legno come alternativa alla vetroresina, con progetti innovativi e restauro di imbarcazioni storiche.

VIAREGGIO

Angelo Checchi ha fondato il suo cantiere navale nel 1981 e da allora ha gestito questa piccola ma efficientissima realtà artigianale insieme ad un piccolo team di collaboratori locali di grande esperienza. Con i figli Nicola e Letizia. Le attività principali sono la costruzione e la riparazione di imbarcazioni in legno utilizzando metodi e materiali tradizionali e moderni, come per il fasciame sovrapposto (detto anche clinker o lapstrake) che ha rappresentato un passo avanti, molto tempo fa, per sigillare in maniera semplice e affidabile l’ingresso dell’acqua all’interno della barca. Le barche da canottaggio classe “jole” seguono la stessa tecnica costruttiva. Da sempre Checchi tiene a sottolineare che l’obiettivo del suo lavoro è quello di mantenere vive le tradizionali abilità di costruzione delle barche e di promuovere nel miglior modo possibile il legno come un valida alternativa alla vetroresina. Anche nella visione di sostenibiltà ambientale in quanto le resine sono di difficile e costosa eliminazione, mentre le essenze sono riciclabili senza procurare inquinamenti. Il cantiere produce “Zen +” di 5,50 metri, che si configura come un vero e proprio day salier da spiaggia, e presenta alcune soluzioni innovative come la deriva zavorrata e pivotante che scompare sotto lo scafo permettendo di spiaggiare senza problemi, e dando possibilità di alare facilmente la barca. Così come l’interessante 14 metri in legno e il progetto “31” da 9,40 metri. Checchi ha restaurato il navicello ‘La Fanciulla del Lago’, imbarcazione in legno ottocentesca utilizzata nel film omonimo di Paolo Benvenuti, realizzata in quercia, 10 metri di lunghezza per 2,5 metri di larghezza, è una barca a fondo piatto tipica del lago, utilizzata prevalentemente per il trasporto dei materiali del padule come falasco, pietre di cava e torba.

W.S.