Venerdì 19 Aprile 2024

Le lezioni in altre lingue iniziano già alla primaria In corso la formazione dei prof

Nel quarto anno dell’era Covid saranno circa 7,4 milioni gli studenti che tra un paio di settimane torneranno in classe, centomila in meno del settembre 2021. La denatalità sta già facendo sentire i suoi effetti con proiezioni di -1,4 milioni nei prossimi dieci anni. Ciò produce conseguenze dirette sull’organizzazione del sistema scolastico, che già sconta carenze e divari notevoli tra Nord e Sud. In cattedra saliranno 850mila docenti, compresi i 150mila supplenti che vanno a coprire i posti fissi lascianti vacanti nonostante le ben sette procedure d’assunzione espletate nei mesi scorsi tra concorsi ordinari e straordinari e call veloce.

Il ministro Bianchi ha comunque assicurato che nuovi ingressi e supplenze avverrano prima del suono della campanella. Sui 94mila posti autorizzati, ne risultano coperti circa 30mila con proiezione finale sul 50-60% come gli anni precedenti. Nel novero del reclutamento anche 10.116 unità di personale amministrativo (gli Ata) e 361 presidi. L’elevato tasso di bocciatura fatto registrare ai concorsi ha ulteriormente complicato un quadro storicamente critico per mancanza di programmazione del fabbisogno e per una disparità mai colmata tra posti disponibili (in gran parte al Nord) e aspiranti prof, perlopiù provenienti dalle regioni di Sud.

Tra le novità, alla primaria l’introduzione dei docenti specializzati in educazione motoria che per ora saranno in cattedra in 25mila classi quinte, la metodologia Clil (Content and language integrated learning, cioé l’insegnamento di una materia non linguistica in una lingua straniera) già nel primo ciclo e formazione avviata in università statali e non per i docenti che dovranno sostenere le lezioni in una lingua diversa dall’italiano (le competenze richieste devono essere almeno di livello B2). Finora tale metodologia era riservata ai licei e agli istituti tecnici.