Il gap si colma con la creatività Nelle aule senza cattedra crescono inclusione e civismo

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L’istituto comprensivo Santa Chiara-Pascoli di Altamura di Foggia rappresenta un’esperienza di lezioni non frontali che lo colloca come capofila di ’Avanguardie Educative’, il progetto di Indire (Istituto nazionale per la documentazione, l’innovazione e la ricerca educativa) che sostiene appunto i programmi pedagogici più rivoluzionari. Materna, elementare e secondaria di primo grado sono infatti di matrice laboratoriale, ovvero una didattica basata sull’esperienza diretta e non su quella veicolata dagli insegnanti. I libri, non necessariamente solo quelli di testo, e la tecnologia a disposizione promuovono la ricerca che l’insegnante si limita a coordinare e orientare. Ciò motiva gli alunni e li responsabilizza.

E ovvia anche a status sociali che spesso delegano totalmente alla scuola il compito educativo e formativo. L’entusiasmo rinsalda le conoscenze e le fa entrare profondamente e accostare alle materie standard corsi di fumetto e realizzazione di cortometraggi alimenta curiosità e attività riflettendosi positivamente anche sulle competenze d’italiano scritto e orale.

Anche l’istituto comprensivo calabrese ’Vespucci’ di Vibo Marina deroga dagli standard e dai cliché consolidati. Per esempio sta aperto tutto il giorno anche d’estate per ovviare alle carenze di un’area dove non ci sono cinema e teatri. Un legame complice e collaborativo instaurato con le famiglie che portano torte e the per merenda, ha fatto sì che venissero superate anche ataviche difficoltà d’apprendimento. Tipo quelle per la matematica che qui viene insegnata insieme alla musica.

Nelle aule non ci sono cattedre e nei corridoi sono presenti poltroncine per il relax dove possono accomodarsi i ragazzi stanchi o insofferenti per le lezioni in corso. Tra gli iscritti ci sono anche 14 minori non accompagnati sbarcati come migranti che hanno stimolato il dialogo su inclusione e religioni.