Frequenza in contemporanea in due facoltà universitarie La laurea bis adesso è realtà

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Una novità assoluta a partire da settembre: ci si potrà infatti iscrivere contemporaneamente a due facoltà. L’opportunità, che l’Europa offriva già da tempo, è realtà anche in Italia che peraltro allinea alla partenza del nuovo anno accademico ben 186 corsi inediti equamente suddivisi tra triennale e magistrale, già approvati. La legge 12 aprile 2022 n. 33 ha infatti rimosso un divieto ormai divenuto anacronistico e che sopravviveva da 90 anni, aggirato solo dall’escamotage di frequenarne uno entro i patrii confini e uno all’estero. "Era indispensabile contaminare i saperi dopo anni in cui si è puntato esclusivamente alla loro verticalizzazione. Adesso l’offerta sarà decisamente più trasversale e quindi interdisciplinare, all’insegna dell’ibridazione, per esempio coniugando informatica e biologia. Nei prossimi 5-10 anni la conoscenza imporrà infatti confini sempre più flessibili per essere davvero competitiva sul mercato del lavoro", è l’opinione di Ferruccio Resta, il rettore del Politecnico di Milano nonché presidente della Crui, la conferenza dei rettori.

Il doppio cammino accademico non dovrà necessariamente essere parallelo, nel senso che ci si potrà iscrivere a una seconda laurea anche dopo aver finito il primo triennio.

Tra le novità formative, la fetta più ampia di nuovi corsi riguarda le professioni sanitarie, più che raddoppiate rispetto al biennio precedente. E, in generale, l’interesse ad ampliare l’offerta è stato rivolto soprattutto alle discipline Stem (l’acronimo inglese che comprende scienza, tecnologia, ingegneria e matematica). A tal proposito si può citare l’esempio della Federico II di Napoli che ha istituito il Corso di Chimica industriale per l’economia circolare e la bioeconomia o l’ateneo di Messina che propone ’Scienze e tecnologie agrarie per la transizione ecologica’ e ’Diritto delle nuove tecnologie’.