Niente più cessione del credito e sconto in fattura dal 16 febbraio

Rimane come prima solo in determinate situazioni come gli interventi già in atto o con il relativo titolo abilitativo

Il Governo ha recentemente messo mano al Superbonus con un decreto legge

Il Governo ha recentemente messo mano al Superbonus con un decreto legge

Cessione del credito e sconto in fattura: addio. Con l'entrata in vigore del decreto legge n. 11/2023, approvato giovedì 16 febbraio dal consiglio dei ministri e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 40 lo stesso giorno, contenente misure urgenti in materia di cessione dei crediti di cui all'articolo 121 del decreto legge 19 maggio 2020, n. 34, si chiude l'era della circolazione della cosiddetta “moneta fiscale” che, ancor di più dell'incentivo del 110%, ha creato le condizioni per un'espansione mai vista del settore delle costruzioni. A partire dal 17 febbraio, data di entrata in vigore del decreto legge, la cessione del credito o lo sconto in fattura del superbonus e delle altre tipologie di bonus edilizi (ecobonus, bonus ristrutturazioni, facciate, sismabonus, barriere architettoniche, colonnine di ricarica) resta possibile solo in presenza di determinate condizioni. In sintesi, il decreto prevede la possibilità di continuare a operare con lo sconto in fattura o con la cessione del credito soltanto per gli interventi già in atto o per i quali era già stato conseguito il relativo titolo abilitativo. Eccezioni a parte, ciò significa che in futuro i bonus edilizi potranno essere utilizzati unicamente in compensazione da parte del soggetto beneficiario che ha sostenuto le spese. Il blocco dello sconto in fattura o della cessione del credito non riguarderà gli interventi edilizi agevolati al 110% che, antecedentemente al 17 febbraio, siano in possesso dei requisiti puntualmente elencati dall'articolo 2 del decreto legge n. 11/2023.