Mercoledì 17 Aprile 2024

Il parco immobiliare italiano ha un obiettivo: emissioni zero

A richiederlo è l’UE con un’apposita direttiva

Nel 2030 solo il 14% degli edifici italiani sarà in classe energetica

Nel 2030 solo il 14% degli edifici italiani sarà in classe energetica

L’obiettivo è di quelli ambiziosi: emissioni pari a zero per i nuovi immobili residenziali entro il 1° gennaio 2030, mentre per quelli già esistenti la data viene spostata al 2050. A richiederlo è l’UE con un’apposita direttiva: l’edilizia rappresenta a livello europeo una quota molto importante delle emissioni di CO2 (36%) e dei consumi (40%). In Italia, ancora oggi, vi è una scarsa attenzione per l’efficientamento: il tasso annuo di ristrutturazione profonda in Italia è dello 0,9%, una percentuale bassa ma che consente comunque di ridurre i consumi. Secondo una stima di Silvi Costruzioni, nel 2030 in Italia gli edifici in classe energetica “A” saranno quasi il triplo, passando dal 5% al 14%, con una riduzione dei consumi compresa tra il 6,5% e l’8,5% kWh/mq, numeri ancora troppo bassi per raggiungere gli obiettivi europei di -55% emissioni a fine decennio: per raggiungere questo livello, il tasso di ristrutturazione profonda dovrebbe aumentare del 50%, passando dall’attuale 0,9% all’1,4%.