Il "bonus facciate" è l’agevolazione fiscale introdotta dalla Legge di Bilancio 2020 per abbellire gli edifici delle nostre città. Consiste in una detrazione d’imposta, da ripartire in 10 quote annuali costanti, pari al 90% delle spese sostenute nel 2020 e nel 2021, e del 60% delle spese sostenute nel 2022 (è stata estesa la detrazione, riducendo però l’aliquota) per interventi finalizzati al recupero o restauro della facciata esterna degli edifici esistenti ubicati in determinate zone, compresi quelli di sola pulitura o tinteggiatura esterna. Gli edifici devono trovarsi nelle zone A e B, individuate dal decreto ministeriale n. 1444/1968, o in zone a queste assimilabili in base alla normativa regionale e ai regolamenti edilizi comunali. Sono ammessi al beneficio esclusivamente gli interventi sulle strutture opache della facciata, su balconi o su ornamenti e fregi. Beneficiano della detrazione anche i lavori sulle grondaie e i pluviali, su parapetti e cornici. Sono comprese anche le spese correlate: dall’installazione dei ponteggi allo smaltimento dei materiali, dall’Iva all’imposta di bollo, dai diritti pagati per la richiesta di titoli abitativi edilizi alla tassa per l’occupazione del suolo pubblico. Può essere usufruito da inquilini e proprietari, residenti e non residenti nel territorio dello Stato, persone fisiche e imprese. Da sapere La cumulabilità non è ammessa Gli interventi ammessi al bonus facciate possono rientrare anche tra quelli di riqualificazione energetica riguardanti l’involucro o tra quelli di recupero del patrimonio edilizio. In considerazione della possibile sovrapposizione, il contribuente può avvalersi, per le stesse spese, di una sola detrazione, rispettando gli adempimenti specificamente previsti per l’agevolazione scelta. Il bonus facciate non è però cumulabile con la detrazione spettante ai contribuenti obbligati alla manutenzione, protezione o restauro dei beni soggetti al regime vincolistico. Sconto in fattura e cessione del credito: principali novità Da sapere / Introdotta la possibilità di usufruirne per i box ed i posti auto Da quest’anno anche per la realizzazione di box o posti auto pertinenziali è possibile scegliere la cessione del credito o lo sconto in fattura. La novità è stata introdotta dalla Legge di Bilancio 2022 che aggiunge, di fatto, all’elenco degli interventi di recupero del patrimonio edilizio agevolati dal bonus ristrutturazione per i quali è consentito esercitare l’opzione per la cessione del credito o per lo sconto in fattura, quelli effettuati appunto per la realizzazione di autorimesse o posti auto pertinenziali. Cosa sono, nel dettaglio, lo sconto in fattura e la cessione del credito? Il primo è uno sconto sul corrispettivo dovuto, fino a un importo massimo pari al corrispettivo stesso, anticipato dai fornitori che hanno effettuato gli interventi e da questi ultimi recuperato sotto forma di credito d'imposta, di importo pari alla detrazione spettante, con facoltà di successiva cessione del credito ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari; il secondo consente al contribuente di cedere la detrazione fiscale maturata ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari