Il 2022 è l’anno dei bonus casa ovvero delle detrazioni fiscali legate all’esecuzioni di lavori per la propria abitazione. A iniziare dalle agevolazioni per le ristrutturazioni edilizie. Più esattamente, per le spese per interventi di ristrutturazione edilizia sostenute fino al 31 dicembre 2022 è in vigore la detrazione fiscale al 50% con limite massimo di spesa di 96.000 euro. Si tratta della facilitazione che viene rinnovata di anno in anno, 2022 incluso. L’agevolazione spetta nel caso di interventi di restauro e risanamento conservativo e di ristrutturazione edilizia che riguardano interi fabbricati, eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie, che provvedano entro 18 mesi dalla data di termine dei lavori alla successiva alienazione o assegnazione dell’immobile. Al di là del valore degli interventi eseguiti, l’acquirente o l’assegnatario devono calcolare la detrazione su un importo forfettario, pari al 25% del prezzo di vendita o di assegnazione dell’abitazione. L’agevolazione va ripartita in 10 rate annuali di pari importo. I contribuenti possono scegliere la formula della cessione di un credito d’imposta di pari ammontare, con facoltà di successiva cessione ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari. Ma anche il contributo, sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto, fino a un importo massimo pari al corrispettivo stesso, anticipato dai fornitori che hanno effettuato gli interventi. Possono beneficiare della nuova agevolazione anche l’inquilino o il comodatario. Bonus mobili Elettrodomestici: fate attenzione alla nuova etichetta energetica Il bonus mobili è stato rinnovato fino al 2024 ma con tetto decrescente. In buona sostanza, i contribuenti alle prese con lavori di ristrutturazione iniziati dal primo gennaio dell’anno precedente a quello dell’acquisto possono aggiungere la detrazione per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici. L’aliquota del 50% può essere applicata fino a un tetto di spesa massima di 10.000 euro per il 2022 e di 5.000 euro per i due anni successivi. fissati questi punti, via libera alla detrazione sugli acquisti di letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, credenze, materassi, apparecchi di illuminazione. Per quanto riguarda gli elettro domestici, devono essere di classe energetica non inferiore alla classe A per i forni, alla classe E per le lavatrici e le lavastoviglie, alla classe f per i frigoriferi e i congelatori, come rilevabile dall’etichetta energetica. L’acquisto è comunque agevolato per gli elettrodomestici privi di etichetta, a condizione che per essi non ne sia stato ancora previsto l’obbligo. rientrano nei grandi elettrodomestici frigoriferi, congelatori, lavatrici, lavasciuga e asciugatrici, lavastoviglie, apparecchi per la cottura, stufe elettriche, forni a microonde, piastre riscaldanti elettriche, apparecchi elettrici di riscaldamento, radiatori elettrici, ventilatori elettrici, apparecchi per il condizionamento. Proroga Anche il nuovo "bonus verde" esteso al 2024 La volontà del legislatore italiano è stata quella di mantenere le facilitazioni economiche per il contribuente, con l’obiettivo di rilanciare l’edilizia privata dopo un lungo periodo di difficoltà. Nonostante i dubbi fino all’ultimo giorno di approvazione della manovra, l’impianto delle agevolazioni fiscali in ambito edilizio è stato rinnovato. Anche se con alcune variazioni, relative soprattutto al tetto di spesa massima, lo schema delle detrazioni è rimasto pressoché simile a quello che ha trovato spazio nei 12 mesi dello scorso anno. Ecco quindi la proroga fino al 31 dicembre 2024 anche il bonus verde del 36%. La cifra massima che il contribuente può recuperare è di cinquemila euro ad appartamento, per la sistemazione a verde di aree scoperte di immobili privati a uso abitativo, di pertinenze o recinzioni, impianti di irrigazione e pozzi, e per realizzare coperture a verde e giardini pensili. Il tutto senza dimenticare che le nuove disposizioni per il 2022 hanno allargato lo spettro delle opportunità anche per gli interventi sulle parti comuni esterne degli edifici condominiali. Pure in questo caso, la soglia di spesa da non oltrepassare è di 5000 euro per ciascuna unità abitativa.