Mercoledì 24 Aprile 2024

Abusivismo, allarme regionale, le demolizioni sono pochissime

Un fenomeno preoccupante quello della Toscana

Negli ultimi 15 anni sono stati cementificati quasi 4.000 ettari

Negli ultimi 15 anni sono stati cementificati quasi 4.000 ettari

Fin troppo spesso ormai assistiamo a fatti di cronaca davvero sconvolgenti, tra frane e crolli che spazzano abitazioni e spezzano vite, da nord a sud del nostro Paese. La colpa non è del cambiamento climatico che scatena eventi atmosferici sempre più potenti, ma del preoccupante fenomeno dell’abusivismo che da sempre dilania l’Italia. Il territorio della Toscana è quasi interamente a rischio frane e alluvioni, ma negli ultimi 15 anni sono quasi 4.000 i nuovi ettari cementificati. Queste cifre, emerse dall’ultimo rapporto nazionale di Ispra e di Snpa, evidenziano anche come nello stesso periodo la Regione sia passata da una percentuale del 5,99 % di consumo di suolo al 6,17%. I comuni con un tasso di cementificazione superiore al 30% sono addirittura 9 e si trovano sia sulla costa che nell’entroterra: Forte dei Marmi, Firenze, Viareggio, Prato, Agliana, Poggio a Caiano, Campi Bisenzio, Carrara e Santa Croce sull’Arno. Attraverso la Legge Marson del 2014, la Toscana è stata “protetta” dal fenomeno della cementificazione selvaggia, anche se la norma appare facilmente aggirabile: «Invece di considerare territorio urbanizzato quel che è già cementificato, molti Comuni definiscono urbanizzato quello su cui hanno intenzione di costruire. Come se avessero in mano una cambiale in bianco», ha dichiarato Fausto Ferruzza, presidente regionale di Legambiente. Per quanto riguarda le demolizioni relative agli abusi invece, soprattutto per coloro che tendono ad “allargarsi” sulla costa, si parla di 6.225 ordinanze solo nel 2020. Tra i dati più spaventosi emergono quelli dell’Isola d’Elba e Bagno a Ripoli, con un consumo estremo di suolo nella zona della piana.