Seppur le abitazioni in legno siano scelte sempre più frequentemente, in alternativa ai sistemi in muratura e il mercato sia quindi in crescita, non è purtroppo semplicissimo ottenere permessi e autorizzazioni per le costruzioni di case e casette in legno. La trafila burocratica per la costruzione di fabbricati in legno è, infatti, analoga a quella prevista per le case in muratura. Tuttavia, oggi le case in legno sono particolarmente apprezzate perché considerate eco-sostenibili, in quanto hanno un impatto ambientale pari a zero e consentono allo stesso tempo un risparmio energetico davvero considerevole. L’attuale normativa prevede che le case in legno possano essere realizzate solo su terreni di proprietà che, a loro volta, devono essere edificabili (non si può costruire una casa in legno in un terreno agricolo oppure soggetto a vincolo paesaggistico) ed, infine, vanno richiesti i permessi di costruire che rilascia il comune su richiesta del professionista incaricato. Va detto anche che non sono previste particolari agevolazioni amministrative. Le case in legno vengono scelte perché trasmettono una sensazione di calore e naturalezza che conduce a pensare a un’abitazione integrata perfettamente con l’ambiente circostante. Valutazioni Bioedilizia: numerosi vantaggi Costi più alti ma ammortizzabili Al contrario di quello che si può pensare, le case in legno, non sono sistemazioni precarie e temporanee. Anzi. Sono un vero e proprio capolavoro della cosiddetta bioedilizia ed offrono una serie di vantaggi: risparmio energetico (il legno è un ottimo isolante), resistenza nel tempo (senza per questo necessitare di particolar e manutenzione) e antisismicità (il legno è materiale flessibile) sono solo alcuni di questi. Di contro, i costi non sono bassi ma possono essere ammortizzati nel tempo, grazie al risparmio energetico e agli altri vantaggi offerti. Edilizia: un nuovo materiale low cost altamente isolante Novità / Si chiama BIOAERMAC ed è stato brevettato dai ricercatori ENEA Un materiale innovativo per l’edilizia dai costi competitivi, dotato di alti livelli di isolamento termico e acustico, grande resistenza al fuoco e alle sollecitazioni meccaniche e con caratteristiche tali da renderlo adatto ad essere utilizzato in altri settori. È quanto hanno brevettato con il nome BIOAERMAC i ricercatori ENEA, che lo hanno sviluppato nell’ambito del progetto INNCED, finanziato dal PoC ENEA 2019, in collaborazione con Fluorsid S.p.A., azienda italiana leader mondiale nella produzione di derivati inorganici del fluoro. Nel settore edilizio, sia per edifici di nuova costruzione che per attività di restauro e ripristino, l’affidabilità e l’efficacia di un manufatto dipendono da requisiti tecnici, quali la resistenza al fuoco, la capacità di isolamento termo-acustico, la leggerezza, la resistenza agli urti; non solo quindi dalla prestazione meccanica dei materiali, che per lungo tempo è stato l’unico parametro di valutazione. Nel materiale brevettato è stato utilizzato un sottoprodotto del ciclo produttivo dell’acido fluoridrico, l’anidrite, che costituisce uno dei principali asset di Fluorsid, mentre il miglioramento delle prestazioni energetiche è stato il fulcro della ricerca ENEA sui materiali compositi per l’edilizia.