Giovedì 18 Aprile 2024

A Palazzo Blu di Pisa l’affascinante ’biglia’ esibisce bellezza e problemi

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Gli oceani ricoprono oltre il 70 per cento della superficie terrestre. Tanto che una delle più famose fotografie della Terra dallo spazio, scattata nel 1972 dagli astronauti dell’Apollo 17, l’ultima missione del programma lunare della NASA, è stata soprannominata The Blue Marble, "la biglia blu". È così che appare il nostro pia neta. Se non bastasse, a ulteriore testimonianza dell’importanza di queste immense distese d’acqua, secondo una delle teorie più accreditate la vita è nata negli oceani. Eppure, degli oceani conosciamo ancora poco. Le loro profondità nascondono ancora molti segreti avendoli cominciati realmente a studiare solo nella seconda metà del XX secolo.

Fino al 4 settembre Palazzo Blu di Pisa colma in parte questa lacunosa conioscenza con la mostra ”Oceani, ultima frontiera“ con immagini dedicate all’esplorazione dei mari, da pionieri come Jacques-Yves Cousteau e Sylvia Earle, storica explorer di National Geographic e tra le prime donne a dedicarsi

all’oceanografia, fino alle imprese più moderne, come il ritrovamento del Titanic. Le foto mettono a contatto visivo con le specie più affascinanti degli abissi, dai giganteschi mammiferi marini ai predatori più feroci, ma con tappeti di alghe dove i pesci vanno a riprodursi e a nutrirsi, e con le distese colorate delle barriere coralline. Con una sezione speciale dedicata agli abitanti del nostro mare, il Mediterraneo.

Alcune sale sono poi dedicate a tre dei principali problemi degli oceani. Il cambiamento climatico e dell’acidità e il riscaldamento delle acque che stanno creando problemi alla fauna marina.