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Zucchero, una storia di dolcezze

Ricavato da barbabietole o da canne, ha sostituito il miele, unico dolcificante conosciuto nell’antichità

18/09/2022 - di Ciro Vestita

Waterloo battaglia del secolo, Waterloo battaglia dei misteri. Il 25 febbraio del 1815 Napoleone fugge dall’Elba; la stampa è categorica: “Il criminale Napoleone è fuggito”. Dopo due notti di navigazione sbarca a Porto San Juan e la stampa francese è meno acida: “Lo scaltro Napoleone elude i controlli”. Viene quindi raggiunto da un drappello di soldati che invece di arrestarlo gli offrono le armi e il comando, riconoscono in lui il vero leader e non Luigi XVIII chiamato il Grassone. La stampa: “Napoleone riarmato”. Arriva quindi a Parigi e qui si scrive: “l’Imperatore è ritornato”. Il 15 giugno 1815 la fine dei giochi: a Waterloo Napoleone viene sconfitto con una serie di misteri: fino alle 4 del pomeriggio era a due passi dalla vittoria; viene però avvisato dell’arrivo alle spalle dei prussiani, ma poiché considera i prussiani degli scaldapoltrone, non dà peso a questa informazione. E invece arriva la fine.

 

Il secondo mistero riguarda il campo di battaglia: dopo pochi mesi, inglesi e belgi si recano a Waterloo per seppellire i caduti in guerra e non trovano traccia di cadaveri né di soldati né di cavalli. Ci sono voluti due secoli per spiegare l’arcano. Era il periodo in cui si era scoperto che lo zucchero di barbabietola poteva egregiamente sostituire il costoso zucchero di canna, con un unico problema: lo zucchero di barbabietola era scuro e per sbiancarlo occorrevano minerali di calcio. La fonte più vicina era quelle delle ossa sia umane che animali. Gli zuccherifici del posto in modo lugubre avevano dissotterato soldati e cavalli per utilizzare le loro ossa.

 

 

Storia più divertente quella dello zucchero di canna un po’ legata alla storia di Zorro. Alla Santa Inquisizione non sfuggì mai nessuno (Galileo docet) tranne lo spadaccino William Lamport in arte Zorro (la Volpe). Nato in Irlanda nel 1611 questo bel ragazzo, che a venti anni parlava ben 14 lingue, entrò ben presto al servizio del Duca di Olivares che lo utilizzò come spia in Messico nella lotta contro i nativi ribelli alla schiavitù loro imposta dai latifondisti spagnoli. Ma William, animo libero, ben presto iniziò a simpatizzare con questi poveri schiavi, trafiggendo con la sua leggendaria spada i giannizzeri spagnoli dopo averli ben marchiati con la sua famosa Z. Questo non sfuggì alla Santa Inquisizione che lo arrestò condannandolo al rogo; ma, una volta sul patibolo, pare che l’atletico William riuscisse a slegarsi e a fuggire.

 

Origini e differenze

Ma la vera padrona della scena, in quei secoli bui, fu la canna da zucchero. Prima della scoperta delle Americhe tutto il mondo dolcificava col miele, l’unico edulcorante conosciuto. Ma la dolcezza dello zucchero caraibico era unico, capace quindi di conquistare l’Europa in pochi decenni oscurando completamente l’uso del miele. Chi ci rimise fu il milione di schiavi utilizzati per la coltivazione della canna. Il tutto fino all’arrivo dello zucchero bianco ricavato dalla barbabietola, parente meno nobile dello zucchero di canna.

 

Quale è la differenza fra i due tipi di zucchero? Per ottenere zucchero dalla canna, basta inciderla e troveremo i granuli saccariferi. Per avere invece lo zucchero da barbabietole sono necessari procedimenti termici e chimici soprattutto per lo sbiancamento della polpa.

 

Il vero vincitore

E il miele? passato in disuso, per me rimane il miglior dolcificante: a differenza dello zucchero le virtù terapeutiche del miele sono mille volte superiori, una fra le tante quelle del supercitato lavoro della Pennsylvania State University la quale ha affermato che, per combattere la tosse nei bambini, meglio una tazza di latte e miele che tanti prodotti di banco.