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Vaccino sicuro: “Preserva la fertilità della donna, protegge la gravidanza”

Semaforo verde alla profilassi dai centri di procreazione medicalmente assistita. "Risulta rischioso invece contrarre il Covid senza lo scudo degli anticorpi durante la gestazione"

11/02/2022

Vaccino anti-Covid ben tollerato nelle gestanti, senza interferenze sulla fertilità. Raccomandato anche per quante desiderano iniziare un percorso di fecondazione assistita. “Attualmente gli studi dicono che il vaccino non incide sulla fertilità. Non ci stancheremo mai di ripeterlo – dichiara Daniela Galliano, medico specialista in ostetricia e ginecologia, responsabile del Centro Pma (procreazione medicalmente assistita) IVI di Roma, ribadisce questo concetto alla luce del rapporto sulla sicurezza presentato dall’Aifa.

 

Immunità umorale

“I vaccini che rientrano nella categoria mRNA, in particolare – spiega la dottoressa Galliano – contribuiscono a creare proteine comuni al Sars-Cov-2, sviluppando nell’ immunità umorale gli anticorpi che ci difenderebbero dal virus, in caso di aggressione rivolta contro il nostro organismo. Resta fondamentale proteggere la salute della mamma, già delicata in gravidanza, e la crescita del bambino (nelle fasi di sviluppo intrauterino e dopo la nascita, ndr). Le vaccinazioni in gravidanza stimolano la mamma a produrre anticorpi che vengono trasmessi al bambino attraverso la placenta.  Si può dire che è come se il bambino nascesse già immunizzato”.

 

Tecniche di fecondazione

Nessuna controindicazione a questo riguardo viene mossa per quante desiderano iniziare un percorso di fecondazione assistita. Uno studio condotto in Spagna su pazienti che hanno contratto e poi superato il Coronavirus ha preso in considerazione i livelli dell’ormone antimulleriano (AMH) prima e dopo il Covid, e ha dimostrato che la riserva ovarica femminile non viene attaccata. Quindi, le possibilità di successo di un trattamento di PMA rimangono intatte anche dopo aver contratto il Covid-19. Anche in questo caso però è fortemente consigliato che la donna che si sottopone al trattamento abbia ricevuto il vaccino.

 

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“Bisogna seguire le normali procedure e tempistiche dettate dal ministero – ha scritto ancora la dottoressa Galliano – anzi alcuni paesi dell’Unione Europea raccomandano vaccini a mRna, tipo Pfizer o Moderna, per la protezione delle donne in stato interessante, in allattamento o che desiderano una gravidanza. Si consiglia di vaccinarsi prima della gravidanza o a partire dal secondo trimestre in poi. Prendere il Covid in gravidanza è invece rischioso, perché aumenta le probabilità di parto prematuro”.

 

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