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“Vaccinare su misura”: l’appello degli esperti per tutelare i fragili

Si auspica un intervento che interessi anche i sieri contro pneumoccocco, herpes zoster e papilloma virus; senza dimenticare l'influenza

02/05/2022

La quarta dose per oltre 790mila soggetti particolarmente fragili, come i pazienti oncologici, è ancora lontana, ma questa popolazione necessita di rafforzare la protezione nei confronti del Covid severo. Serve un nuovo intervento che non dovrebbe, però, riguardare soltanto la vaccinazione contro il Sars-CoV-2, ma anche quella contro lo pneumoccocco, l’herpes zoster e il papilloma virus. Questo l’appello degli esperti, riuniti al convegno “La vaccinazione del paziente oncologico. Nuove opportunità per la sanità pubblica”, tenutosi al ministero della Salute.

 

Immunodepressi salvati dal vaccino

In occasione della Settimana Mondiale dell’Immunizzazione e alla vigilia della Giornata del paziente oncologico serve ripartire dalla prevenzione con un più ampio impiego di vaccini, soprattutto sui fragili.

 

“Il paziente oncologico – ha detto Saverio Cinieri, presidente Associazione Italiana Oncologia Medica (Aiom) – è più suscettibile a infezioni causate da diversi patogeni. La risposta immunitaria in questi soggetti è più debole, in quanto le terapie generano un abbassamento delle difese immunitarie. Bisogna quindi rafforzare le corsie preferenziali in favore di questa platea, specie negli ambulatori vaccinali ospedalieri”.

 

Gli specialisti oncologi hanno, perciò, l’importante funzione di raccomandare tutte le vaccinazioni, sottolineano i professionisti seduti al tavolo.

 

“Una possibilità finora sottoutilizzata è quella della vaccinazione in ospedale – evidenzia il Prof. Paolo Castiglia, Membro Core Board Vaccini SItI – Contestualmente alla terapia per la dimissione del paziente, sarebbe opportuno offrire le vaccinazioni in base alla categoria di rischio, visto che tutti i soggetti fragili afferiscono prima o poi alle strutture specialistiche ospedaliere”.

 

Percorso immunologico “su misura”

Complessivamente, in Italia, la presenza di pazienti fragili con immunocompromissione è stimata tra l’1 e il 2%. Per questi soggetti servono modelli ad hoc di offerta delle immunizzazioni, disegnate per ciascuna tipologia di paziente. Ogni categoria ha una specificità: un trapiantato di midollo, ad esempio, ha perso la sua memoria immunologica e deve ripetere tutte le vaccinazioni. Il vaccino contro l’herpes zoster interessa soprattutto i pazienti reumatologici, broncopneumopatici, diabetici, oncoematologici, HIV positivi. Questi ultimi sono particolarmente interessati anche dalla vaccinazione contro il papilloma virus. La vaccinazione contro l’influenza è raccomandata per tutti i fragili e per gli over 65. Proprio queste specificità costituiscono un’ulteriore argomentazione alla dotazione dell’ospedale di questo servizio, in virtù dell’approccio multidisciplinare che la struttura può offrire.