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Un’arma in più contro il mieloma multiplo

Nel mondo oltre 150mila pazienti già trattati con daratumumab in associazione con altri farmaci o in monoterapia. La formulazione sottocute di Janssen semplifica la terapia

23/01/2022

Le terapie nel campo delle malattie ematologiche fanno continui passi avanti, una delle patologie nelle quali si registrano le novità più concrete in Italia è il mieloma multiplo. Grazie alla ricerca stiamo arrivando al traguardo della cronicizzazione di questo tumore del sangue, grazie a un significativo miglioramento della sopravvivenza e della qualità di vita dei pazienti. I progressi vengono dalle associazioni di farmaci di provata efficacia. In questo senso ha ottenuto la rimborsabilità la terapia con daratumumab in associazione con bortezomib, talidomide e desametasone (D-VTd) per il trattamento di pazienti adulti con mieloma multiplo di nuova diagnosi eleggibili al trapianto autologo di cellule staminali.

 

I numeri in Italia

Il mieloma multiplo è il tumore del sangue tra i più diffusi dopo il linfoma non-Hodgkin. Nell’ultimo rapporto Aiom Airtum sui numeri del cancro in Italia si stimavano 3.019 nuovi casi negli uomini e 2.740 nelle donne. Nel mieloma multiplo, le plasmacellule proliferano nel midollo osseo, e interferiscono con le normali funzioni di quest’ultimo.

 

Un fulmine a ciel sereno

La diagnosi di mieloma multiplo arriva spesso nella persona adulta, più o meno avanti negli anni, come un fulmine a ciel sereno. Rispetto ad altre malattie del sangue, come la leucemia infantile, il mieloma multiplo è molto più difficile da eradicare, perché il processo neoplastico riesce a trincerarsi, erige barriere e si rende più difficile da stanare. Daratumumab mostra di fare la differenza: è il primo anticorpo monoclonale diretto contro l’antigene CD-38, proteina espressa sulla superficie delle plasmacellule maligne. Oggigiorno è disponibile e rimborsata dal Servizio sanitario nazionale anche la formulazione sottocutanea come trattamento sia nelle nuove diagnosi sia nelle forme recidivate refrattarie. La formulazione sottocutanea di daratumumab, oltre a garantire la stessa efficacia e tollerabilità della endovenosa, permette di migliorare la qualità di vita dei pazienti grazie alla significativa riduzione dei tempi di somministrazione. Uno studio Cergas Bocconi ha evidenziato un risparmio pari all’83 per cento dei costi organizzativi. Oltre alla formulazione sottocutanea, daratumumab ottiene la rimborsabilità anche per una nuova indicazione terapeutica, il trattamento con D-VTd per pazienti adulti con mieloma multiplo di nuova diagnosi eleggibili al trapianto autologo di cellule staminali.

 

Miglioramento significativo

«Il trattamento con bortezomib, talidomide e desametasone rappresenta il trattamento standard in Italia per i pazienti con mieloma multiplo di nuova diagnosi eleggibili al trapianto autologo di cellule staminali. Nello studio CASSIOPEiA – ha dichiarato Renato Zambello, professore di ematologia all’Università di Padova – l’aggiunta di daratumumab alla combinazione VTd, nella fase di induzione e nella fase di consolidamento, prima e dopo il trapianto, ha dimostrato un miglioramento significativo dei tassi di risposta e della loro profondità, nonché degli outcome clinici come la sopravvivenza libera da progressione di malattia».

 

Qualità della vita

Si stima che 150.000 pazienti siano già stati trattati con daratumumab in tutto il mondo. «La possibilità di avere questo farmaco nella formulazione sottocutanea – ha scritto Loredana Bergamini, direttore medico di Janssen Italia – rende più semplice e comoda la gestione della terapia con un beneficio per il paziente, il clinico e il personale paramedico, e in una nuova indicazione terapeutica sono un’ulteriore prova dell’impegno di Janssen Oncology nella ricerca di nuove soluzioni che possano modificare il decorso di una malattia difficile da trattare e garantire una miglior qualità di vita».

(Alessandro Malpelo)