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Un comune farmaco anticolesterolo potrebbe curare il Covid

Una ricerca che vede coinvolto l’Istituto San Raffaele di Milano ha scoperto che medicinali comuni contenenti fenofibrato possono ridurre del 70% l’infezione da SARS-CoV-2

06/08/2021 - di Redazione
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Una potenziale buona notizia nel trattamento dell’infezione causata dal virus SARS-CoV-2: un team di ricerca ha individuato un farmaco, generalmente utilizzato per trattare livelli anormali di sostanze grasse nel sangue come il colesterolo, che sembra in grado di ridurre fino al 70% l’infezione.
Lo rivela uno studio internazionale guidato dell’Università di Birmingham, dalla Keele University nel Regno Unito e dall‘Istituto scientifico universitario San Raffaele. Si tratta del fenofibrato e nello specifico della sua forma attiva, acido fenofibrico, che se somministrato in dose standard riesce a ridurre significativamente l’infezione da SARS-CoV-2 nelle cellule umane.

 

Un comune farmaco anticolesterolo potrebbe curare il Covid

Il fenofibrato è sostanza che si assume per via orale nel trattamento di chi soffre di alti livelli di colesterolo e lipidi nel sangue ed è approvato nella maggior parte dei paesi del mondo. Il team scientifico, dopo la pubblicazione del paper su Frontiers in Pharmacology, sta ora procedendo all’analisi di studi clinici per testare il farmaco su pazienti COVID-19 ospedalizzati.

Il SARS-CoV-2 (il virus che causa il COVID-19) infetta le persone attraverso un’interazione tra la proteina Spike sulla superficie del virus e la proteina del recettore ACE2 sulle cellule ospiti (qui i dati di oggi in Italia). I ricercatori hanno analizzato un gruppo di farmaci già autorizzati, incluso il fenofibrato, per identificare la possibilità di interrompere le interazioni tra ACE2 e Spike e hanno testato l’efficacia del farmaco nel ridurre l’infezione nelle cellule in laboratorio. Hanno così scoperto che il fenofibrato può ridurre l’infezione fino al 70%. Sembra anche che questa sostanza sia efficace contro le varianti più recenti di SARS-CoV-2: per ora si sa che limita le infezioni delle varianti alfa e beta e sono in corso ricerche sulla sua efficacia nella variante delta.

 

Vaccino e medicinali per la cura del virus

Al di là del vaccino, fondamentale per ridurre i tassi di circolazione del virus, la scienza sta lavorando alla cura medicinale del SARS-CoV-2 per curare i pazienti positivi. L’autore Alan Richardson, della Keele University nel Regno Unito, spiega che “i tassi di assunzione dei vaccini sono variabili e per la maggior parte dei paesi a reddito medio-basso è improbabile che proporzioni significative della popolazione vengano vaccinate a breve. Inoltre, mentre è stato dimostrato che la vaccinazione riduce i tassi di infezione e la gravità della malattia, non siamo ancora sicuri della forza e della durata della risposta. Sono ancora urgentemente necessarie terapie per gestire i pazienti COVID-19 che sviluppano sintomi o richiedono il ricovero”.

Saranno necessari ulteriori studi clinici per stabilire definitivamente la possibilità di usare il fenofibrato come agente terapeutico da farmacia per trattare l’infezione. Tuttavia, la coautrice dott.ssa Elisa Vicenzi del San Raffaele ha aggiunto informazioni sulla speranza di utilizzo di questa sostanza come cura: “Dato che il fenofibrato è un farmaco orale molto economico e disponibile in tutto il mondo, i nostri dati hanno implicazioni globali, specialmente nei paesi a reddito medio-basso e per quegli individui per i quali i vaccini non sono raccomandati o adatti come i bambini e persone con disturbi immunitari”.