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Tumore del collo dell’utero, la profilassi salva la vita

Oggi è possibile arginare la piaga causata dal papilloma virus con screening e vaccinazioni a tappeto

29/12/2022

Nel mondo ancora troppi casi di cancro del collo dell’utero, 600 mila l’anno, e troppi decessi per questo tumore in gran parte prevenibile grazie alla disponibilità dei vaccini contro il papillomavirus e grazie agli screening preventivi semplici ed economici con il paptest. Sono i dati resi noti sulla rivista Lancet Global Health sulla base dei dati del registro mondiale IARC.

 

Ablazione termica

“La pandemia – afferma Valentina Lorenzoni, Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa – ha favorito l’introduzione del test HPV fai-da-te, offrendo nuove possibilità di aumentare la copertura dello screening. Altri nuovi progressi, come l’ablazione termica per il trattamento delle lesioni precancerose, l’uso dei telefoni cellulari per migliorare il follow-up dopo lo screening e l’impiego degli algoritmi derivati dall’intelligenza artificiale per migliorare la valutazione visiva delle lesioni, possono essere utilizzati anche in contesti con scarse risorse per ridurre i tassi di cancro cervicale”.

 

Traguardi a portata di mano

Eliminare in Italia tutti i casi di cancro provocati dall’HPV è un obiettivo possibile incrementando gli screening, la sorveglianza attiva, la profilassi e il vaccino preventivo. Oltre l’80% dei genitori italiani è consapevole dei danni causati dal papillomavirus. Però i tassi di immunizzazione attualmente risultano insufficienti e presentano forti differenze tra regioni d’Italia.

 

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Due anni fa è stato stilato un manifesto condiviso da Fondazione Umberto Veronesi, Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia, Fondazione IncontraDonna, CittadinanzAttiva, ThinkYoung, Consiglio Nazionale dei Giovani, la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori e ACTO – Alleanza Contro il Tumore Ovarico. I firmatari del documento hanno proposto alle istituzioni cinque punti d’intervento per consentire entro il 2030 all’Italia di eliminare il tumore ginecologico causato dal papillomavirus.

 

Strategie

“Il papilloma virus – ha spiegato l’infettivologo Massimo Andreoni, ospite di una iniziativa promossa da Simit presso il ministero, in ottobre – si può prevenire grazie a un vaccino particolarmente efficace, soprattutto se somministrato in età preadolescenziale  Purtroppo, in Italia due anni fa si è verificato un calo delle vaccinazioni: come rilevato dal dicastero della salute, la copertura vaccinale media per HPV nelle ragazze è al di sotto della soglia ottimale prevista dal Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale (95% nel dodicesimo anno di vita); ancor più lontana quella dei ragazzi. Eppure, il vaccino contro il papilloma virus è fortemente raccomandato, soprattutto a 12-13 anni, sia per l’elevata contagiosità, visto che può bastare un rapporto intimo incompleto, sia per le possibili conseguenze”.

 

Statistiche

Pur contribuendo solo al 5% dei tumori, al papilloma sono associati il 99% dei tumori della cervice uterina, il 90% di quelli del canale anale, il 75% di quelli vaginali e di quelli vulvari, senza dimenticare la forte associazione del 70% dei tumori di testa e collo e il 60% dei casi di cancro del pene.

 

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