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Tumore al seno, terapia target abbatte rischio recidive

La novità presentata all'Asco, al meeting internazionale di oncologia, regala speranze a 20mila pazienti in Italia

03/06/2023 - di Alessandro Malpelo
Tumore seno mammella

Migliaia di donne alle prese con la tipologia di tumore della mammella più diffusa al mondo potrebbero beneficiare di un farmaco (ribociclib) che, in aggiunta alla terapia ormonale, riduce ulteriormente di un quarto il rischio che la malattia si ripresenti.

 

Meccanismo d’azione

Per quanto i trattamenti siano migliorati negli ultimi decenni, molte pazienti vanno incontro a recidiva, ovvero la malattia che era stata rimossa si ripresenta. Una ricerca definita promettente, presentata a Chicago al meeting dell’American Society of Clinical Oncology (Asco) mostra che la terapia aggiuntiva con ribociclib, che già aveva mostrato benefici in termini di sopravvivenza nelle pazienti con carcinoma mammario avanzato, migliora i risultati anche nelle forme curate precocemente, quando il cancro lascia ancora indenni i linfonodi. In questi casi il rischio di recidiva si abbatte del 25% se alla terapia ormonale standard si aggiunge Ribociclib, una molecola che attacca due proteine presenti nelle cellule neoplastiche del tessuto mammario, proteine denominate Cdk4 e Cdk6, coinvolte nei meccanismi di crescita cellulare normale e patologica.

 

Studio Natalee

I risultati annunciati a Chicago sono stati osservati con lo studio Natalee di fase III, condotto su mezzo migliaio di casi reclutati a livello internazionale, anche in 12 centri italiani. Alle pazienti con diagnosi di cancro al seno viene generalmente prospettato un intervento chirurgico e chemioterapia o radioterapia prima di assumere farmaci. L’aggiunta di ribociclib alla terapia ormonale ha mostrato un “miglioramento significativo” nei tempi di sopravvivenza libera da malattia nelle donne con carcinoma mammario in stadio iniziale positivo per i recettori ormonali e HER2 negativo. Questo è il sottotipo più comune della malattia, rappresenta quasi il 70% di tutti i casi di cancro al seno presi in esame. I trattamenti mirati attualmente approvati, infatti, “finora potevano essere utilizzati solo in casi selezionati questo tipo di neoplasia, lasciando molte donne senza un’opzione terapeutica efficace per ridurre il rischio di recidiva”, ha affermato Dennis J. Slamon, direttore del Women’s Cancer Research Program presso il Comprehensive Cancer Center di Los Angeles. Ora si prospetta un miglioramento importante.

 

La situazione in Italia

Anche in Italia, nel 2022 sono stati stimati 55.700 nuovi casi di carcinoma della mammella, afferma Saverio Cinieri, presidente dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica, Aiom: “Oggi la sopravvivenza a 5 anni raggiunge l’88% e pone il nostro Paese ai vertici in Europa. Purtroppo, per molte pazienti in generale non vi sono strumenti per ridurre in maniera sostanziale il rischio di recidiva. I risultati di questo studio mostrano il potenziale di ribociclib”. Fabio Puglisi, direttore del Dipartimento di Oncologia Medica all’Irccs di Aviano, ricorda che questo tipo di tumore si ripresenta in un terzo dei casi inizialmente in stadio II e nella metà di quelli esorditi in stadio III. I dati dello studio Natalee – conclude – rappresentano dunque un ulteriore passo avanti per portare a guarigione un maggior numero di persone.