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Ipotiroidismo, i segnali da cogliere quando la tiroide rallenta la corsa

Sovrappeso, colesterolo, sonnolenza, depressione, dolori articolari: campanelli d'allarme da valutare con il medico, in vista della Settimana Mondiale della Tiroide

11/05/2022 - di Alessandro Malpelo
tiroide ipotiroidismo

Sapevate che le donne sono più vulnerabili, soggette più degli uomini a manifestare disturbi legati alla tiroide? Spesso diciamo tiroide e pensiamo al nervosismo, alla magrezza, all’insonnia, alla tachicardia, segni di un eccessivo funzionamento della ghiandola. Eppure esiste anche l’eccesso opposto, anche se poco conosciuto.  Si può verificare infatti che la ghiandola tiroidea abbia un calo di prestazioni (ipotiroidismo). Vediamo allora quali segnali considerare quando la tiroide rallenta la sua corsa.

 

Colesterolo alto

Valori di colesterolo alto sono talvolta l’unica traccia di una tiroide lenta in una persona anziana. Poiché i valori di colesterolo possono essere spesso sballati negli adulti per vari fattori concomitanti (alimentazione incongrua, inattività fisica, familiarità) in presenza di valori inattesi di colesterolo alto deve essere il medico a fare una valutazione delle cause, compresa l’indagine relativa alla tiroide.

 

Stanchezza inspiegabile

La riduzione della forza di contrazione del muscolo cardiaco e una frequenza più lenta dei battiti del cuore possono essere segni causati da bassi livelli di ormone tiroideo circolante, ci si sente meno energici, più affaticati, più spesso preda della stanchezza. A livello intestinale si può avere costipazione perché le feci si muovono più lentamente attraverso l’intestino.

 

Dolori articolari

Talvolta un vago indolenzimento delle articolazioni può essere un sintomo isolato di ipotiroidismo in una persona anziana. Con l’età si tende a pensare istintivamente all’artrosi o alle decalcificazioni, ma andiamoci piano con le diagnosi fai-da-te. Molti sperimentano una instabilità nelle gambe, anche in questo caso si sarebbe tentati di pensare a un deterioramento dell’apparato locomotore legato all’età, sottovalutando che potrebbe esserci invece un calo di livelli ormonali, e che ripristinando una omeostasi corretta ne guadagna il nostro benessere.

 

Sofferenza psichica

La depressione, un sintomo comune nei giovani con ipotiroidismo, può colpire anche le persone anziane. La differenza è che nelle persone avanti negli anni questo calo del tono dell’umore può essere l’unico sintomo di un ipotiroidismo. Alcuni anziani sviluppano fissazioni e paranoie. Anche qui, andiamoci piano con le conclusioni facili: potrebbe essere una conseguenza della disidratazione, perché gli anziani tendono ad avvertire meno la sete d’acqua e quindi esauriscono le riserve senza accorgersi. Se invece la depressione arriva come un fulmine a ciel sereno  in un soggetto anziano che beve acqua a sufficienza rivolgetevi al medico, e nel dubbio sarà bene consultare lo specialista endocrinologo.

 

Declino cognitivo

Una ghiandola tiroidea poco attiva può determinare intorpidimento, inerzia, sonnolenza, calo di memoria, confusione: nell’anziano si tende a pensare subito alla demenza in fase iniziale, l’Alzheimer, e invece. Ecco perché i medici prescrivono di solito i test degli ormoni tiroidei o un’ecografia nelle persone con un declino cognitivo. Dovendo indagare un deterioramento mentale, il medico tende quindi a escludere un deficit di funzionalità della tiroide.

 

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Per promuovere l’informazione relativa al funzionamento degli ormoni tiroidei nell’organismo umano è in programma la Settimana Mondiale della Tiroide, dal 25 al 31 maggio, promossa dalle principali società scientifiche: l’Associazione Italiana della Tiroide – AIT, l’Associazione Medici Endocrinologi – AME, la Società Italiana di Endocrinologia – SIE, la Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica -SIEDP, la Società Italiana di Gerontologia e Geriatria – SIGG, la Società Italiana Unitaria di Endocrino Chirurgia – SIUEC, l’Associazione Italiana Medici Nucleari – AIMN, insieme al Comitato delle Associazioni dei Pazienti Endocrini – CAPE e la partecipazione dell’Istituto Superiore di Sanità – ISS.

 

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“Capita – ha scritto l’endocrinologo Marcello Bagnasco – che si attribuiscano a malfunzionamenti di questa ghiandola anche il sovrappeso e l’obesità, associate nell’immaginario comune all’ipotiroidismo. In occasione della Settimana Mondiale della Tiroide intendiamo fare chiarezza. Dovremo affrontare, tra gli altri, il tema della terapia dell’ipotiroidismo con la tiroide secca, proposta (immotivatamente) come alternativa naturale all’impiego dell’ ormone tiroideo purificato”. Occorre fare chiarezza anche sull’utilizzo del sale iodato nell’alimentazione, che cresce di pari passo con l’offerta di integratori contenenti iodio nelle quantità più svariate: per le carenze rivolgersi al medico. Attenti alle facili prese di sale aggiunte per dare sapore alle pietanze: spesso l’ipertensione è legata a un consumo eccessivo di sale, un invito alla moderazione.