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Stress, a piccole dosi fa bene al cervello

Lo stress non è sempre nemico del nostro benessere: contenute quantità di stress predispongono il cervello ad affrontare meglio un gran numero di attività quotidiane

26/11/2022

Preso a piccole dosi, anche lo stress ha i suoi risvolti positivi. Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Neuropsychologia, basse o moderate quantità di stress migliorano la cosiddetta memoria di lavoro, ossia il complesso sistema cognitivo per immagazzinare ed elaborare le informazioni in modo temporaneo, che usiamo regolarmente senza accorgercene per svolgere numerose attività quotidiane.

Sulla base di un lavoro precedente che aveva già suggerito come livelli limitati di stress fossero potenzialmente utili per aumentare la resilienza e ridurre il rischio di sviluppare disturbi mentali, un’equipe dello Youth Development Institute della University of Georgia (USA) ha approfondito il tema analizzando le immagini del cervello di oltre 1000 persone, ottenute tramite risonanza magnetica. Per soppesare lo stress percepito da ciascun partecipante, i ricercatori si sono serviti di una serie di questionari con domande mirate; ulteriori test sono stati inoltre condotti per valutare alcune specifiche abilità cognitive.

I risultati sembrano indicare abbastanza chiaramente che i soggetti che sperimentano livelli di stress da basso a moderato presentino un’elevata attività nelle aree del cervello che coinvolgono la memoria di lavoro. Viceversa, nelle persone che hanno dichiarato di essere alle prese con quantità elevate di stress cronico, è stato riscontrato un declino nelle medesime zone, a riprova di come oltre una certa soglia la condizione diventi tossica per la salute. “Gli effetti negativi dello stress sono piuttosto chiari e non sono nuovi”, ha commentato Assaf Oshri, autore principale dello studio. Tuttavia, questi nuovi risultati mostrano come in dosi più contenute “lo stress percepito è associato a un’elevata attivazione neurale della working memory, con conseguente miglioramento delle prestazioni mentali”, ha concluso.

Oshri e colleghi hanno anche preso in esame le reti sociali di tutti i partecipanti, osservando in maniera forse non sorprendente che godere della vicinanza di qualcuno può aiutare ad affrontare meglio lo stress. “È necessario avere le risorse giuste per uscire rafforzati dalle avversità”, ha aggiunto Oshri; “Per alcuni individui essere esposti alle difficoltà è una buona cosa, ma per altre forse no. È probabile che si riesca a sostenere uno stress maggiore se si ha una comunità o una famiglia di supporto”.