Roberto Felice Caporali, reumatologo dell'Università di Milano: JAK inibitori e malattie croniche caratterizzate da infiammazione
La spondilite anchilosante è una malattia infiammatoria cronica che colpisce la colonna vertebrale. Interessa tendenzialmente soggetti giovani, sotto i 45 anni, con una prevalenza per il sesso maschile.
Inizialmente si manifesta con dolore alla schiena, una lombalgia senza cause apparenti che va avanti incessante anche per più di tre mesi, con caratteristiche di tipo infiammatorio. Questa affezione va riconosciuta e trattata senza indugi, in modo da prevenire aggravamenti invalidanti, che possono comportare difficoltà a camminare e muoversi, fino a compromettere lo svolgimento delle normali attività quotidiane. La diagnosi precoce è fondamentale, e i sintomi iniziali sono vaghi, al punto che possono passare anni prima di arrivare a comprendere l’origine della sofferenza.
Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, ha ora approvato tofacitinib, JAK inibitore orale, rimborsato nei soggetti adulti affetti da spondilite anchilosante attiva che hanno mostrato una risposta inadeguata alla terapia convenzionale. Si tratta di un farmaco capostipite di una famiglia di molecole di piccole dimensioni, primo JAK inibitore approvato per la colite ulcerosa, indicato anche nel trattamento di artrite reumatoide e artrite psoriasica, in generale nelle malattie infiammatorie immunomediate.
«Tofacitinib – ha scritto Roberto Felice Caporali, professore ordinario, direttore della Scuola di specializzazione in reumatologia all’Università di Milano – appartiene a una classe di farmaci in grado di inibire specifiche molecole chiamate janus chinasi, implicate in maniera importante nell’attivazione del segnale infiammatorio. Semplificando, possiamo dire che le janus chinasi trasmettono il segnale dall’esterno all’interno della cellula, quindi modulando l’attività sono in grado di inibire i meccanismi a valle, in primo luogo il processo infiammatorio». «Tutte queste azioni – conclude l’illustre cattedratico del Gaetano Pini di Milano – possono rivelarsi utili nelle malattie croniche caratterizzate da infiammazione come l’artrite reumatoide e altre in campo reumatologico e gastroenterologico».
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