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Sovrappeso e obesità, c’è una malattia da curare

Oltre il 46 per cento degli adulti e il 26,3 per cento tra bambini e adolescenti è in eccesso di peso

18/12/2022 - di Alessandro Malpelo

Pubblicato l’ultimo report dell’ Italian Barometer con i dati aggiornati sull’incidenza di sovrappeso e obesità. Oltre il 46 per cento degli adulti e il 26,3 per cento tra bambini e adolescenti è in eccesso di peso, e dall’analisi territoriale si ha conferma di come sia un problema più diffuso al Sud e nelle Isole.

 

Emergenza sottovalutata

“L’obesità – scrive Paolo Sbraccia, vicepresidente IBDO Foundation, ordinario di medicina Interna all’Università di Roma Tor Vergata – è una sfida irrisolta di salute pubblica che troppo spesso viene sottovalutata”. L’11 per cento degli adulti con obesità e il 54,6 per cento degli adulti in sovrappeso ritiene di essere normopeso, il 40 per cento dei genitori di bambini in sovrappeso non percepisce il problema.

 

Stigma sociale

“La prevenzione e gli interventi mirati su alimentazione e sport sono importanti nella più ampia lotta all’obesità, ma oltre a questo si ha la necessità di un approccio olistico multidisciplinare per garantire un sostegno completo efficace”, aggiunge da parte sua Antonio Nicolucci, direttore di Coresearch. “È importante combattere lo stigma sociale per far sì che sia considerata da parte dei governi, dei sistemi sanitari e delle stesse persone con obesità, come già fatto dalla comunità scientifica, una malattia cronica che richiede una gestione di lungo termine, e non una responsabilità del singolo. Ciò, oltre a incidere sulle cure e sui trattamenti per l’obesità e per lo sviluppo di nuove direttive politiche, potrebbe anche contribuire a ridurre la disapprovazione sociale e gli episodi di discriminazione verso chi ne è affetto”, conclude Nicolucci.

 

Accesso alle cure

“È giunto il momento di mettere in atto soluzioni di politica sanitaria e di governance clinica che siano in grado di dare risposte concrete alle persone con obesità e soprattutto che coinvolgano e siano disponibili per l’intera popolazione, partendo dalla inclusione dell’obesità nel Piano Nazionale delle Malattie Croniche, a cui stiamo lavorando nella Cabina di Regia del PNC presso il Ministero della Salute, al fine di aumentare il supporto ed anche per diminuire le disuguaglianze di accesso alle cure sul territorio”, continua Andrea Lenzi, Coordinatore Italia dell’Obesity Policy Engagement Network (OPEN).

 

Sani stili di vita

Dal report presentato si evince come sia presente una drammatica correlazione tra le aree più svantaggiate e periferiche della città e una maggiore prevalenza di obesità e come questo valore sia notevolmente aumentato negli ultimi 20 anni, durante i quali nelle aree metropolitane il valore è aumentato dal 6,8 per cento al 8,8 per cento, mentre nelle aree periferiche la percentuale è passata dal 8,2 per cento al 12,1 per cento. Per questo anche il nuovo modello di welfare urbano che dobbiamo promuovere deve tenere conto di questi dati e agire nelle zone più a rischio rendendo il contesto urbano adatto alla conduzione di stili di vita sani, e della prevenzione secondaria, rafforzando la rete di servizi sociosanitari a disposizione di tutti.