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Settimana mondiale delle vaccinazioni, la guida

L'Oms raccomanda di rimettere mano al calendario. Due dozzine di tipologie di virus e batteri si possono prevenire con una semplice somministrazione

24/04/2023

The Big Catch-Up è lo slogan lanciato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per la Settimana mondiale delle vaccinazioni, che inizia oggi. Nei mesi del lockdown vaccinarsi era divenuto sinonimo di profilassi anticovid, un martellamento che ha permesso di salvare migliaia e migliaia di vite umane, ma che alla lunga ha esaurito gli argomenti, mettendo in secondo piano tutte quegli appuntamenti in calendario che vanno riconsiderati, per respingere l’assalto di virus e batteri, contro i quali è bene immunizzarsi con gli strumenti moderni che abbiamo. Dunque, è necessario rimettersi in carreggiata, dice l’Oms, recuperando milioni di vaccinazioni rimaste in sospeso in tutto il mondo durante la pandemia.

 

Igiene e profilassi

Un traguardo ragionevole è quello di tornare a livelli di copertura simili a quelli di tre-quattro anni fa. In Italia una grande campagna per il recupero delle vaccinazioni, in linea con le direttive internazionali e con particolare riguardo nei confronti degli adulti fragili, immunocompromessi, con cronicità o nelle persone avanti negli anni, è stata promossa da Adnkronos insieme a Senior Italia Federanziani, Federsanità Anci, sostenuta in maniera incondizionata da Gsk con FB&Associati. La prima conferenza di presentazione ha avuto un immediato ritorno stampa, ora è il momento di passare all’azione, per agevolare la comprensione riportiamo di seguito la guida alle somministrazioni.

 

Concetto di fragilità

Le vaccinazioni sono uno strumento fondamentale nella prevenzione di patologie ad alta diffusione, morbilità e mortalità, soprattutto nei soggetti anziani e nei soggetti fragili. Quando si parla di fragilità gli esperti alludono a una sindrome legata a molteplici affezioni (ad esempio patologie croniche, cardiovascolari, diabete, ipertensione, insufficienza renale) o eventi stressanti che diminuiscono le capacità difensive di un individuo, rendendolo vulnerabile e che predispongono a un alto rischio di eventi indesiderabili come l’ospedalizzazione, la disabilità e gli esiti infausti.

 

Raccomandazioni

Il piano nazionale prevenzione vaccinale 2017-2019 (PNPV), approvato in Conferenza Stato-Regioni e attualmente in vigore, costituisce il documento di riferimento in cui si riconosce, come priorità di sanità pubblica, la riduzione o l’eliminazione del carico delle malattie infettive prevenibili da vaccino, attraverso l’individuazione di strategie efficaci da estendere su scala nazionale. Oltre a presentare il nuovo calendario delle vaccinazioni offerte gratuitamente per fascia di età, il piano contiene capitoli dedicati agli interventi vaccinali destinati a particolari categorie a rischio (per patologia, per esposizione professionale, per eventi occasionali) e individua alcune aree prioritarie di azione.

 

Apparato respiratorio

La profilassi nel caso dell’influenza  è raccomandata e gratuita per tutte le persone dai 65 anni in su, indipendentemente dalla presenza di particolari situazioni di rischio, con l’obiettivo di estendere la raccomandazione della vaccinazione a tutti le persone al di sopra dei 50 anni. Per gli ultra 65-enni la vaccinazione anti-influenzale è raccomandata per ridurre complicanze, ospedalizzazioni e morti dovute a tale infezione. Il vaccino deve essere somministrato ogni anno (periodo ottobre-dicembre).

 

È importante offrire attivamente la vaccinazione con vaccino pneumococcico coniugato seguita da una dose di vaccino polisaccaridico (PCV+PPSV). Riguardo questo vaccino, che aiuta a prevenire la polmonite da pneumococco e le relative complicanze, è importante considerare che:

  • bisogna porre attenzione a non invertire l’ordine di somministrazione dei due vaccini, perché ciò comporterebbe una più bassa risposta immune
  • la vaccinazione pneumococcica può essere offerta simultaneamente alla vaccinazione antiinfluenzale, ma può pure essere somministrata indipendentemente e in qualsiasi stagione dell’anno, anche perché mentre l’antiinfluenzale deve essere ripetuta ogni stagione, l’anti-pneumococcica viene somministrata, secondo le attuali indicazioni, in dose singola una sola volta nella vita.

 

Altre precauzioni

È opportuno somministrare periodicamente (ogni 10 anni) il vaccino anti difterite-tetano-pertosse. In caso di situazioni epidemiologiche di rischio, va somministrato il vaccino quadrivalente meningococcico ACWY135 Anche tra gli ultra 65enni possono sussistere particolari condizioni di rischio che indichino una raccomandazione per le vaccinazioni contro meningococco, epatite (A-B). È inoltre importante verificare l’immunità nei confronti di morbillo-parotite-rosolia (MPR) e varicella, con offerta delle rispettive vaccinazioni in caso di suscettibilità.

 

Fuoco di Sant’Antonio

Va offerta anche la vaccinazione contro l’Herpes zoster che è in grado di ridurre significativamente l’incidenza dei casi di malattia e della nevralgia post-erpetica, che è una delle complicanze più frequenti e debilitanti della malattia. Un individuo adulto su 3 in media è a rischio di sviluppare un episodio di Herpes Zoster nel corso della propria vita. La gravità aumenta con l’età con un incremento di incidenza dopo i 50 anni, arrivando a un individuo su due nei soggetti di età superiore a 85 anni. In particolare, il piano prevede che la vaccinazione anti HZ debba essere offerta attivamente ai soggetti di 65 anni d’età e ai soggetti a rischio a partire dai 50 anni di età. Oltre alla fascia d’età anziana, la vaccinazione va quindi offerta in presenza di diabete mellito, patologia cardiovascolare, BPCO, soggetti destinati a terapia immunosoppressiva. Inoltre, una circolare del Ministero della salute del 2021 ha previsto un aggiornamento del PNPV in base al quale il nuovo vaccino ricombinante adiuvato contro HZ, indicato nelle persone a partire da 50 anni d’età e negli individui ad aumentato rischio di HZ a partire da 18 anni d’età, potrà essere somministrato in concomitanza con il vaccino contro l’influenza stagionale inattivato non adiuvato, con il vaccino pneumococcico polisaccaridico 23-valente o con il vaccino difterico, tetanico e pertossico ad antigene ridotto.

 

Persone a rischio per patologia

La categoria dei gruppi di popolazione a rischio per patologia è costituita da individui che presentano determinate caratteristiche e particolari condizioni morbose che li espongono a un aumentato rischio di contrarre malattie infettive invasive e sviluppare in tal caso complicanze gravi. Le seguenti vaccinazioni sono raccomandate e gratuite per tutte le persone di tutte le età considerate a rischio per patologia.

 

Morbillo, parotite, rosolia

In assenza di accettabili evidenze di immunità verso anche una sola delle tre patologie incluse nel vaccino, si raccomanda la vaccinazione, anche in età adulta, dei soggetti affetti dalle seguenti condizioni patologiche:

  • immunodepressione con conta dei linfociti CD4≥ 200/mL
  • infezioni da HIV con conta dei linfociti T CD4+ ≥ 200/mL
  • diabete
  • malattie polmonari croniche
  • alcoolismo cronico
  • candidati alla splenectomia, e quanti sono senza milza
  • deficienza dei fattori terminali del complemento
  • malattie epatiche croniche gravi
  • insufficienza renale/surrenalica cronica
  • soggetti riceventi fattori della coagulazione concentrati
  • soggetti conviventi con soggetti affetti dalle patologie sopraelencate

 

Vaccinazione anti-varicella

Per quanto riguarda la varicella, le seguenti condizioni patologiche sono considerate a elevato rischio e di conseguenza si raccomanda l’adeguata immunizzazione dei soggetti suscettibili:

  • leucemia linfatica acuta in remissione, a distanza di almeno tre mesi dal termine dell’ultimo ciclo di chemioterapia e con parametri immunologici compatibili
  • insufficienza renale/surrenalica cronica
  • soggetti in attesa di trapianto d’organo
  • infezione da HIV senza segni di immunodeficienza e con una proporzione di CD4 ≥ 200/mL
  • diabete
  • malattie polmonari croniche
  • alcoolismo cronico
  • asplenia anatomica o funzionale e candidati alla splenectomia
  • deficienza terminale del complemento
  • epatopatie croniche
  • soggetti riceventi fattori della coagulazione concentrati
  • soggetti affetti da patologie del motoneurone
  • soggetti destinati a terapia immunosoppressiva
  • soggetti conviventi con soggetti affetti dalle patologie sopraelencate.

 

Si raccomanda la vaccinazione di soggetti suscettibili conviventi con persone affette da immunodepressione severa, allo scopo di proteggere al meglio questi soggetti ad elevato rischio, in quanto per essi non è raccomandata la somministrazione di vaccini vivi attenuati. Di seguito le categorie ascrivibili alla classe di “severità” di immunodepressione:

  • soggetti con Aids o altre manifestazioni cliniche dell’infezione da HIV
  • soggetti affetti da neoplasie che possono alterare i meccanismi immunitari
  • soggetti con deficit dell’immunità cellulare
  • soggetti con disgammaglobulinemia o ipogammaglobulinemia
  • soggetti in terapia immunosoppressiva a lungo termine

 

La condizione di suscettibilità viene definita in base al ricordo anamnestico di pregressa malattia, senza necessità di test sierologici di conferma.

 

Vaccinazione anti-influenzale

La vaccinazione antinfluenzale è raccomandata per le categorie di soggetti indicate dalla circolare emanata annualmente dal ministero della Salute (vedi Vaccinazione contro l’influenza).

 

Vaccinazione anti-epatite A

Si consiglia l’effettuazione del vaccino per l’epatite A nelle seguenti categorie di soggetti con condizioni patologiche a rischio:

  • soggetti affetti da epatopatia cronica (in conseguenza della maggiore suscettibilità di tali pazienti per l’insorgenza di forme fulminanti)
  • pazienti con coagulopatie tali da richiedere terapia a lungo termine con derivati di natura ematica
  • tossicodipendenti
  • soggetti a rischio per soggiorni in aree particolarmente endemiche.

 

Vaccinazione anti-herpes zoster

L’herpes zoster è una malattia debilitante causata dalla riattivazione del VZV silente nei gangli del sistema nervoso. La presenza di alcune patologie può aumentare il rischio di patologia da herpes zoster o aggravarne il quadro sintomatologico. Oltre alla fascia d’età anziana la vaccinazione va quindi offerta in presenza di:

  • diabete mellito
  • patologia cardiovascolare
  • BPCO (broncopneumopatia cronica ostruttiva)
  • soggetti destinati a terapia immunosoppressiva.

 

Vaccinazione anti-epatite B

In aggiunta alla vaccinazione universale per tutti i nuovi nati, si raccomanda la vaccinazione di tutti gli adulti non precedentemente vaccinati e appartenenti a categorie a rischio per l’infezione da epatite B. In particolare si raccomanda la vaccinazione nelle seguenti categorie di soggetti:

  • pazienti politrasfusi ed emofiliaci
  • emodializzati e uremici cronici di cui si prevede l’ingresso in dialisi
  • soggetti affetti da lesioni eczematose croniche o psoriasiche alle mani
  • soggetti con infezione da HIV
  • soggetti affetti da epatopatia cronica in particolare se correlata alla infezione da HCV (l’infezione da HBV potrebbe infatti causare un ulteriore aggravamento della patologia già in atto)
    tossicodipendenti
  • soggetti istituzionalizzati in centri per persone con disabilità fisiche e mentali
  • soggetti conviventi con soggetti affetti dalle condizioni sopraelencate.

 

Vaccinazione anti-meningococco

Si riconoscono fasce di popolazione esposte a un incrementato rischio di infezione meningococcica invasiva, meningite o setticemia. Pertanto, si raccomanda l’immunizzazione con vaccino anti-meningococco coniugato nei soggetti affetti dalle seguenti condizioni patologiche:

  • emoglobinopatie quali talassemia e anemia falciforme
  • asplenia funzionale o anatomica e candidati alla splenectomia in elezione
  • immunodepressione congenita o acquisita (in particolare in caso di trapianto d’organo, terapia antineoplastica o terapia sistemica corticosteroidea ad alte dosi)
  • diabete mellito di tipo 1
  • insufficienza renale/surrenalica cronica
  • infezione da HIV
  • epatopatie croniche gravi
  • perdite di liquido cerebrospinale da traumi o intervento
  • difetti congeniti del complemento (C5 – C9)
  • difetti dei Toll like receptors di tipo 4
  • difetti della properdina
  • soggetti conviventi con soggetti affetti dalle patologie sopraelencate.

 

Vaccinazione anti-pneumococco

La presenza di patologie predisponenti può indurre un aumentato rischio di infezione pneumococcica severa e delle sue complicanze. Di conseguenza la vaccinazione anti-pneumococcica è consigliata a tutti coloro che presentino le seguenti patologie o condizioni predisponenti:

  • cardiopatie croniche
  • malattie polmonari croniche
  • diabete mellito
  • epatopatie croniche, inclusa la cirrosi epatica e le epatopatie croniche evolutive da alcool
  • alcoolismo cronico
  • soggetti con perdite liquorali da traumi o intervento
  • presenza di impianto cocleare
  • emoglobinopatie quali anemia falciforme e talassemia
  • immunodeficienze congenite o acquisite
  • infezione da HIV
  • condizioni di asplenia anatomica o funzionale e pazienti
  • candidati alla splenectomia
  • patologie onco-ematologiche (leucemie, linfomi e mieloma multiplo)
  • neoplasie diffuse
  • trapianto d’organo o di midollo
  • patologie richiedenti un trattamento immunosoppressivo a
  • lungo termine
  • insufficienza renale/surrenalica cronica

 

Vaccinazione anti-haemophilus influenzae tipo b

La vaccinazione anti-haemophilus influenzae tipo b (Hib) è offerta attivamente a tutti i nuovi nati. Inoltre i soggetti con alcune forme di immunodepressione presentano un particolare rischio di contrarre una forma di infezione da Hib invasiva; di conseguenza tale vaccinazione risulta raccomandata, qualora non effettuata in età infantile, nelle seguenti condizioni patologiche dell’adulto e dell’anziano:

  • asplenia di carattere anatomico o funzionale o soggetti in attesa di intervento di splenectomia in elezione
  • immunodeficienze congenite o acquisite quali deficit anticorpale in particolare in caso di deficit della sottoclasse IgG2 o soggetti HIV positivi
  • deficit del complemento
  • soggetti riceventi trapianto di midollo o in attesa di trapianto di organo solido
  • soggetti sottoposti a chemioterapia o radioterapia per il
  • trattamento di neoplasie maligne.
  • portatori di impianto cocleare.