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Segui l’arcobaleno, trovi il cavolfiore

Non solo bianchi, ma anche gialli, arancioni e viola. Attenzione: cuocerli troppo fa disperdere il colore

23/01/2022 - di Gloria Ciabattoni

Inverno, tempo di cavoli: cavolfiore, cavolfiore romanesco, cavolo cappuccio, verza, cavolo nero, broccolo, cavolfiore, cavolo riccio, cavoletti di Bruxelles… è davvero numerosa la famiglia di questi ortaggi, accomunati dall’essere un toccasana per la salute, in particolare per la prevenzione di malattie cardiache e tumori. E rivelano sempre nuove proprietà. Come quella del cavolo riccio che, come dimostra uno studio sugli over 65, della University of Georgia, negli Usa (pubblicato sulla rivista Journal of the International Neuropsychological Society), sarebbe in grado di mantenere una buona attività cerebrale e contrastare l’insorgere della demenza, grazie al contenuto di carotenoidi, in particolare luteina e zeaxantina. La luteina è anche un antiossidante alleato della bellezza, utile nella lotta alle rughe e nella protezione dagli effetti dannosi dei raggi Uv sulla pelle. È quanto emerge da una ricerca del Leibniz Research Institute for Environmental Medicine, in Germania, pubblicata sul British Journal of Dermatology. Ma non basta, mangiare broccoli può essere un’efficace arma per la prevenzione e forse anche la cura di artrite e artrosi: a dirlo, uno studio dell’Università dell’East Anglia, pubblicato sulla rivista ‘Arthritis & Rheumatism’.

 

 

Ma i cavoli non sono solo amici della salute e, dato il loro basso apporto calorico, anche della linea: sono anche decorativi. Infatti sta diventando sempre più di moda portare in tavola cavolfiori non solo bianchi, ma anche gialli, arancioni e viola, per fare una composizione cromaticamente molto gradevole che è anche gustosa. Se tutti i cavolfiori sono noti per le proprietà organolettiche, quelli colorati hanno benefici ancora più elevati: ad esempio quelli gialli o arancioni sono ottimi aiutanti del sistema immunitario. Ad esempio il cavolfiore arancione ha un contenuto di beta-carotene addirittura 25 volte maggiore di quello del cavolo bianco. Il cavolfiore viola è un incrocio tra cavolo broccolo e cavolfiore comune ed è ricco di carotenoidi, di vitamina C e di vitamina A, fibre e selenio, e antociani, che svolgono la funzione di antiossidanti e rafforzano il nostro sistema immunitario. E grazie agli antocitani (che ne determinano il colore viola) aiuta a prevenire tumori e patologie cardiovascolari, e migliora la funzione visiva. Usarlo in cucina permette di preparare piatti coreografici, ma va tenuto conto che più il cavolo viene cotto e più il colore viene disperso. Però lo si può ò consumare crudo, mantenendo così inalterate le sue proprietà organolettiche.

 

 

E se vogliamo restare in tema di cavoli di moda, come non ricordare il kale? Un nome esotico per un ortaggio, il cavolo riccio, che in Puglia e in Campania si mangia da sempre. È fonte di moltissimi antiossidanti: vitamina K, vitamina C, vitamine del gruppo B, carotenoidi, quercetina, manganese, rame, fibre, calcio potassio. Grazie a queste sostanze il kale è considerato un vero superfood dalla spiccata azione anti-tumorale e antinfiammatoria, ed esercita anche un’azione regolatrice sulla pressione, antidepressiva, ansiolitica e cardioprotettiva. È anche di aiuto per rinforzare il sistema immunitario e contrastare la stanchezza. Ed è davvero povero di calorie, solo 49 kcal ogni 100 grammi. Lo si cucina come tutti gli altri cavoli, è ottimo come ripieno di torte salate, o nelle frittate, e si mangia anche crudo. Ma un impiego di moda è quello di farne delle croccanti chips (spezzettando le foglie e cuocendole, con un poco di olio, in forno a 190 gradi) che saranno originali compagne di un aperitivo, o decorazioni di un risotto, o di qualunque altro piatto, pizza compresa.